Tra gli obiettivi che si era prefissato non c’era solamente quello di riuscire a mettere le mani su appalti prestigiosi e altre attività più o meno lecite. Alcune indagini condotte dalle procure di Milano e Reggio Calabria su uno dei boss vicini alla ‘ndrangheta ha portato alla luce una vicenda che ha contorni sconcertanti. Durante un concorso, il prestigioso World Rugby Show, riservato ai rottweiler, effettuato nel 2014 il boss ha deciso di far partecipare i suoi cani. Ma ovviamente non si è accontentato solo di partecipare, voleva avere la certezza che a primeggiare fosse il suo “cucciolo” preferito, e quindi ha deciso di puntare sulle grazie di una sua ex, mandata ad “addolcire” il giudice della gara con le sue carinerie. Alla fine l’obiettivo è stato centrato, ed è stato proprio il suo rottweiler a primeggiare. Qualcosa però non tornava perche nell’albo d’oro della competizione non c’è traccia della “vittoria” del can del boss. Anzi, con una nota ufficiale apparsa proprio sul sito della competizione, l’Enci, l’Ente nazionale della cinofilia italiana, organizzatore dello show, annuncia la sua decisione di costituirsi «parte offesa in tutte le sedi opportune».
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