Mamma orsa educa il suo cucciolo nel Parco Nazionale d’Abruzzo
La natura e la fauna selvatica sono una fonte di meraviglia continua. La vita scorre all’ombra degli occhi indiscreti e in maniera incontaminata. Il Parco Nazionale d’Abruzzo custodisce una sottospecie di orso, chiamato orso marsicano. Una specie più piccola e mansueta a rischio estinzione. Da diversi anni sono stati avviati progetti mirati alla sua conservazione e tutela. Il periodo della primavera e dell’estate è una stagione riproduttiva ma anche di svezzamento dei cuccioli e regala straordinari momenti d’intimità per gli appassionati.
Grazie alle fototrappole, i responsabili del parco riescono a monitorare la popolazione di orsi e a riprendere immagine rare e preziose della loro quotidianità, interazioni e abitudini. Tra queste, recentemente, il parco ha ripreso una scena in cui la mamma orsa educa uno dei suoi cuccioli, dandogli una piccola lezione di vita.
Recentemente, è apparsa una femmina di orso con quattro cuccioli nel parco abruzzese. Un fenomeno eccezionale che ha portato le autorità a prendere dei provvedimenti per tutelare la piccola famiglia.
“Di solito le femmine partoriscono uno-due cuccioli, anche tre, ma nella storia del Parco quattro non si erano mai visti”, ha dichiarato il direttore del parco Luciano Sammarone. Per fortuna la mamma è in ottime condizioni di salute e ormai la piccola famiglia è stata soprannominata i “Fantastici 4”.
L’orso Marsicano come descrive il PNALM è una specie pacifica che si adatta a qualsiasi tipo di habitat purché sia un ambiente tranquillo. La sua dieta è prevalentemente a base vegetale e cambia a secondo della stagione: “bacche e frutti di bosco, insetti e larve, miele, carcasse di animali”.
La stagione riproduttiva inizia nel mese di maggio e la madre può avere anche cuccioli di padri diversi. Una femmina può partorire da uno a tre cuccioli. La gestazione dura sei mesi e di norma, la madre partorisce nel periodo di letargo invernale. Nel periodo della primavera seguente i cuccioli sono pronti a fare le loro prime esperienze. Rimango al fianco della madre per oltre un anno fino a quando non diventano autonomi.
L’orso bruno marsicano è diventato il simbolo del Parco d’Abruzzo. Si tratta di una sottospecie degli orsi delle Alpi. Una specie protetta minacciata d’estinzione. Ci sono circa 50/60 esemplari nel territorio del parco e nelle zone limitrofe. La popolazione presente nel Pnam viene monitorata ed è oggetto di strategie di tutela e conservazione per la sopravvivenza della specie.
Per questo, i cuccioli di orso vengono protetti dalla direzione del Parco che recentemente ha chiuso un’area della riserva, territorio della mamma orsa con i suoi cuccioli, vietandone il transito per poter tutelare la famiglia dai curiosi.
La tutela delle aree protette è fondamentale per conservare l’habitat e la biodiversità, consentendo un rapporto equilibrato con le specie che popolano il parco d’Abruzzo.
“Il nucleo del Centro Italia, che ha caratteristiche uniche rispetto alle altre della specie, è una delle popolazioni di orso bruno più minacciate al mondo. Le contenute dimensioni di questo nucleo, il trend sostanzialmente stabile e la lunga storia di isolamento determinano un concreto rischio per il futuro dell’orso bruno marsicano, che è considerato in pericolo critico di estinzione. Proteggere il futuro di questa popolazione riveste quindi un’assoluta importanza non solo in ambito nazionale, ma pure su scala europea e mondiale”, ha dichiarato a Repubblica.it, Piero Genovesi dell’Ispra:
L’roso marsicano è prevalentemente minacciato dalla riduzione degli spazi e dall’attività umana. Sviluppando determinate strategie di tutela dell’orso, si protegge di conseguenza un intero ecosistema popolato da molte altre specie.
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C.D.
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