Un giorno impegnativo per tutte le persone che hanno cooperato per far si che mamma e cucciola di leopardo si ritrovassero
L’India è la patria di ben 95 parchi nazionali, tra i quali quello di Dibru-Saikhowa.
Il Dibru-Saikhowa, ad Assam, denominato Riserva della Biosfera nel luglio 1997, posizionato a circa 12 km a nord di Tinsukia, e confinato da fiumi, il Brahmaputra e Lohit a nord e dal fiume Dibru a sud, è formato principalmente da foreste umide, praterie e canneti.
Si può ammirare la foresta di paludi di salix più grande dell’India nord-orientale, le moltissime specie in via di estinzione, e la sua ricca diversità ittica.
Nella riserva sono state identificate svariate specie di animali, come 36 specie di mammiferi, come ad esempio il leopardo indiano, macaco dalla coda di maiale e tigre del Bengala, o otto specie di serpenti o ancora due specie di varano.
Può capitare a volte, però, che alcuni animali scappino al controllo della riserva, rischiando di incappare in pericoli per se stessi e per gli abitanti delle zone vicine.
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La storia di mamma leopardo
La vicenda ha inizio nella notte del 23 maggio 2021, quando quasi all’alba, i lavoratori di una piantagione da tè, che stavano svolgendo il loro turno, hanno avvistato la mamma leopardo con il suo cucciolo aggirarsi nella piantagione.
Spaventati e presi alla sprovvista hanno dato l’allarme, intimorendo l’animale adulto che è scappato lasciando dietro di se il cucciolo di appena un mese.
Successivamente è stato contattato il dipartimento forestale e il Wildlife Trust del Mobile Veterinary Service dell’India in Assam, per informarli dell’accaduto, e di come il cucciolo di leopardo fosse rimasto intrappolato in una piccola buca vicino la piantagione a Natun Gaon, Tinsukia.
Il team composto da più esperti, come il dottor Khanin Changmai veterinario, il biologo Aftab Ahmed, e tre membri del dipartimento forestale, si è subito recato sul posto dove il veterinario si è accertato come prima cosa, delle condizioni della piccola cucciola di leopardo dal meraviglioso color nero.
Mentre i parametri vitali erano sotto controllo, le è stata somministrata una reidratazione orale per combattere la sua disidratazione, ma nonostante questo il veterinario ha riferito di come il cucciolo gli avesse riservato un primo incontro giocoso.
Il passo successivo è stato quello di escogitare un modo per far ritrovare mamma e figlia. Per questo è stato installata una trappola fotografica, per monitorare tutti i movimenti.
La cucciola è stata messa in sicurezza in una scatola dalla quale non poteva uscire, ma che le permetteva di respirare, e che una volta trovata dalla madre, poteva essere facilmente aperta .
Gli abitanti del posto non erano molto convinti della loro decisione e tattica, ma con la giusta motivazione e le dovute spiegazioni sono stati persuasi a non intervenire.
Così, restava solo da aspettare, e nel mentre idratare regolarmente la piccola nell’attesa del ricongiungimento. Alle 19:50, la fotocellula ha immortalato la mamma leopardo che annusava il cartone riconoscendo l’odore inconfondibile della figlia.
Dopo qualche istante di feste reciproche i due animali si sono allontanati insieme per tornare nella loro casa, la riserva dove la piccola era nata.
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Le parole del veterinario
“È stato un momento molto commovente per me e una volta che abbiamo visto la madre riunirsi con il cucciolo, sembra che i nostri sforzi siano stati ripagati“.
Questo il commento radioso di quel momento atteso per un’intera giornata da parte del dottor Khanin Changmai il veterinario .
L’intero gruppo che ha lavorato per far si che tutto potesse divenire possibile, si ritiene soddisfatto dei brevi tempi impiegati, fattore fondamentale per una buona riuscita della riunificazione tra i cuccioli e i loro genitori.
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F.D.M