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Mamma capriolo allatta il suo cucciolo: le rare immagini catturate nell’Appennino

Una mamma capriolo allatta il suo cucciolo. Le straordinarie immagini di intimità famigliare catturate da un fotografo appassionato di natura e fauna. 

@screen shot video

La natura scorre lenta e silenziosa lontana dalle telecamere e dal frastuono delle attività umane. Una magia che pullula di una vita che perpetrata l’eterna permanenza e trascendenza dei suoi cicli attraverso le stagioni e cadenza la misura di un tempo in una dimensione che rispetta l’equilibrio di ogni essere.

L’osservazione di un universo incontaminato da una realtà artificiale o virtuale offre una rara opportunità di immergersi in una realtà naturale che rispecchia i bisogni di ciascuno. Il rispetto per la natura e la fauna invita gli individui a fare un passo indietro, a non essere protagonisti o spettatori passivi. La contemplazione è un’azione con la quale entrare in armonia e in risonanza con emozioni e sentimenti che spesso sono alterati da impegni, obblighi e dinamiche sociale che allontanano le persone dalla loro vera essenza.

L’educazione alla natura è pertanto un percorso conoscitivo e di presa di consapevolezza dell’uomo come parte del tutto.

La passione naturalistica si è sviluppata negli ultimi anni grazie anche alla tecnologia a disposizione che consente sempre di più di scoprire l’universo segreto e nascosto di molte specie che siano animali o vegetali. Dal binocolo, ai teleobiettivi, alle telecamere, fino ai droni o webcam di ultima generazione.

L’occhio del “grande fratello” non è quello voyeurista così come lo definirebbe il sociologo Baudrillard, nel caso dei format televisivi dei reality dove l’uomo osserva se stesso nel vuoto e nella nullità della propria esistenza come in uno specchio nello specchio. L’occhio naturalistico osserva e interagisce con tutti i sensi, alimentati dalla bellezza di una dimensione perfettamente armoniosa nei suoi delicati equilibri. Senza interagire o disturbare quell’ecosistema, l’osservazione si fa conoscenza dell’altro e di conseguenza di se stesso come parte del tutto.

Proprio per rispettare quell’equilibrio inalterato e preservarlo dalla contaminazione e interazione dell’uomo sono state sviluppate alcune tecniche nell’ambito della fotografia naturalista. La fototrappola nasce proprio da questa esigenza tra una necessità di conoscenza e di studio non invasivo nel rispetto del benessere degli animali, per preservare e tutelare le specie che non vengono in alcun modo alterate da presenze estranee. In tal modo è possibile conoscere nella sua perfetta natura la specie osservata: le sue abitudini, interazioni sociali nel branco, reazioni e comportamenti, le diverse fasi della crescita fino alla maternità, la famiglia e l’educazione dei cuccioli.

Non solo. Le fototrappole hanno anche consentito di osservare specie rare, meno diffuse e più schive, riuscendo in tal modo a catalogare la fauna presente in una determinata area e a studiare i suoi comportamenti o spostamenti.

Momenti d’intimità quotidiana che restano inalterati e che donano all’osservatore una straordinaria opportunità.

Tra le ultime riprese, lo straordinario momento di una mamma capriolo che allatta il suo cucciolo.

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Maternità

Fauna italiana: l’orso marsicano (Screenshot Instagram)

Il video condiviso sulle pagine dei quotidiani locali mostra il passaggio di un esemplare femmina di capriolo con il suo cucciolo in una radura. E’ possibile in questo modo notare il comportamento della madre che lungo il percorso si sofferma per dare modo al cucciolo di prendere il latte. Pochi istanti per poi ripartire al pascolo e per trovare forse un luogo più sicuro, meno esposto a potenziali predatori.

La Primavera estate è la stagione della riproduzione e dello svezzamento delle cucciolate. In queste ultime settimane, sono state registrate numerose testimonianza tramite fototrappole di famiglie di animali appartenenti a diverse specie. Tra queste, ha fatto notizia, una mamma orsa con i suoi quattro cuccioli in un’area del Parco Nazionale d’Abruzzo. La mamma, un orso marsicano, è stata ripresa in diverse occasioni, in una delle quali è stato notato un momento educativo. Durante lo svezzamento, le madri insegnano ai cuccioli il modo di trovare il cibo, di cacciare, di riconoscere e scappare o affrontare i pericoli. Un periodo molto delicato e importante nella vita del cucciolo che impara a diventare adulto e a come sopravvivere.

Un equilibrio estremamente fragile che va tutelato dall’invadenza e dalla presenza umana che può alterare e mettere a repentaglio la sopravvivenza stessa di questi animali. Recentemente, un cucciolo di capriolo è stato abbandonato dalla madre perché alcuni escursionisti curiosi lo hanno avvicinato e toccato, lasciando il loro odore sul cucciolo. L’esemplare è stato fortunatamente recuperato e trasferito in un centro di recupero fauna selvatica che ha denunciando l’accaduto ricordando quanto sia necessario non interferire con le specie selvatiche. Per una carezza quel cucciolo è stato condannato a morte. La selezione naturale è pura bellezza e può sembrare anche crudele: questa è la legge della sopravvivenza di una specie, con le sue regole e i suoi equilibri che non andrebbero alterati.

Il video della mamma capriolo che allatta il suo cucciolo: 

Video avvistamenti

C.D.

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