Una crudeltà insensata: Simón è l’ennesima vittima di maltrattamento animali, qualcuno lo ha bruciato con dell’olio bollente.
La solita, orribile storia di maltrattamento animali arriva alla ribalta delle cronache. Stavolta è successo a Guaymallén, nei pressi della città argentina di Mendoza. Due settimane fa un povero cane è stato ritrovato con il corpo completamente bruciato da dell’olio bollente. Per fortuna l’animale mostra già dei segni di miglioramento e le previsioni sulla sua salute sono incoraggianti. È stata aperta una inchiesta, con le autorità alla ricerca di ha compiuto questa mostruosità. Della vicenda si è cominciato a parlare lo scorso 17 agosto sui social network. Il cane maltrattato è stato chiamato Simon ed era arrivato gravemente ferito a casa di Virginia e Omar, una coppia che aveva scelto di prendersi cura di quel povero essere. Sono stati loro ad averlo trovato così ed a chiedere aiuto su Facebook.
In poche ore, le animaliste Cecilia Aceto e Carmen Díaz hanno risposto all’aiuto disperato. Entrambe sono andati a Los Corralitos, dove abitano Virginia ed Omar, per aiutare il cane. E hanno trovato un quadro desolante: il quattrozampe aveva il 30% del suo corpo con gravissime ustioni di terzo grado. Rapidamente, questa povera vittima dell’ennesimo caso di maltrattamento animali è stato condotto alla clinica ‘Arnaez Barón’ nella vicina città di Dorrego. Tra l’altro nello stesso luogo in cui fu salvato “Tigre”, il cucciolo che nel 2017 si vide esplodere un petardo nella museruola durante una manifestazione. Il veterinario Adrián Barón ha detto al quotidiano ‘Los Andes’ che Simón è arrivato in uno stato di shock, disidratato ed in condizioni molto gravi, come si può vedere nelle immagini che circolavano sui social network.
La diagnosi iniziale del cane era preoccupante perché il rischio di morire era alto. Tuttavia, la forza di Simon era la chiave. Anestetizzato, con cure multiple ed antibiotici, il cane è andato avanti e, nonostante le sue ustioni, ora risponde positivamente al trattamento. “Adesso gli abbiamo applicato bende ed antibiotici. Una volta che il tessuto morto cadrà, saranno eseguiti degli interventi ricostruttivi “, ha detto il veterinario. Ci si aspetta una lenta ripresa, finché poi i benefattori di questo tenero cucciolone non potranno finalmente darlo in adozione. D’altra parte, Carmen Díaz, che segue anche da vicino il caso di Simón, ha chiesto aiuto alla comunità. Chi lo desidera può donare oggetti curativi e pannolini per gli adulti – sono usati come bende. La donna ha reso disponibile per il contatto il suo account Facebook. “Quando ci saranno le condizioni, cercheremo la migliore famiglia che ci sia per prendersi cura di Simón”.
In questo momento il cane mangia da solo e può camminare liberamente, senza problemi. Tuttavia, la donna è consapevole della situazione sanitaria e preferisce essere prudente: “Se non ci prendiamo cura di questo tenero cucciolo, potrebbe finire in setticemia”. Ed intanto, a distanza di due settimane, il colpevole non è stato identificato. Nessuno ha visto niente purtroppo, ma è stata sporta denuncia contro ignoti per maltrattamento animali aggravato dalla crudeltà. Si spera che il caso non cada nell’oblio, come purtroppo avviene di solito. Tra le vicende analoghe più recenti, ce n’è un’altra altrettanto aberrante.
A.P.
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