Una dimensione sconcertante quella della realtà in cui gli animali vengono trattati di fronte all’emergenza.
L’ondata maltempo non ha risparmiato la vita ai randagi. Come denuncia in una nota l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (Aidaa), sottolineando che all’indomani delle inondazioni “stanno riemergendo in queste ore dal fango anche le carcasse di cani e gatti che sono morti annegati in questi giorni di maltempo”.
Aidaa sottolinea che purtroppo “non è affatto facile fare un conto di quanto possano essere le vittime a quattro zampe in queste tragiche giornate che hanno colpito la Sicilia ma visto l’alto numero di animali randagi, in particolare cani che sono presenti in tutta l’Isola non possiamo escludere che possano essere diverse centinaia, non meno di 400”.
L’associazione spiega che bisogna considerare i “corpi che sono rimasti sotto il fango o che sono morti trascinati via dalle furie delle acque, a questi vanno aggiunti anche le centinaia di animali del bosco che non sono riusciti a scampare alla furia delle intemperie”.
Uno scenario inammissibile considerando quanto in realtà emerge da una negligenza delle istituzioni. Un territorio difficile da gestire, tra abbandoni e randagismo, ma anche una convivenza tra istituzioni e organizzazioni malavitose negli appalti per la gestione dei canili.
In ogni caso, la mentalità cambia poco. Da anni, i volontari che operano sul campo denunciano una situazione d’indifferenza e di crudeltà nei riguardi degli animali. Gruppi facebook, volontari e attivisti condividono pubblicamente le immagini di violenza quotidiana nei riguardi degli animali. Cani impiccati, trovati bastonati per strada, come recentemente a Palermo.
Uccisione di cani
Infine, il gruppo di volontari di Pelosi nel cuore ha pubblicato un filmato sconcertante che testimonia un intervento a Casteldaccia Palermo devastata dalla esondazione del fiume Milicia.
Nel video si vedono i vigili del fuoco intervenuti per delle operazioni di bonifica in una zona devastata dall’acqua. Si capisce dai commenti che all’interno di una villetta ci sarebbero dei cani. Alcuni esemplari circolano liberi, nei pressi di quello che erano le loro abitazioni. Cani vaganti, alcuni scodinzolanti, che non si dimostrano per nulla aggressivi. Nessuno interviene per metterli in sicurezza, recuperandoli.
Al contrario, tra i commenti si sente dire chiaramente “hanno sparato al cane”. S’intuisce che anziché trasferire i cani in canile, gli esemplari molto probabilmente sono stati uccisi. Un cameramen commenta “andiamo via, un cane è già morto”.
Pelosi nel cuore denuncia quanto accaduto.
“Nemmeno le disgrazie e le calamità naturali vi fermano… hanno ammazzato i cani che erano dentro la villetta? Nel primo minuto del video lo dicono chiaramente… si sentono gli spari e qualcuno dice li stanno ammazzando? e un cameramen risponde ci allontaniamo e sparate a tutti e poi si sente che dicono uno è già stato ammazzato…..ma non vi vergognate…anche davanti a queste tragedie non perdete l’occasione di uccidere povere anime innocenti, nessuna pietà… solo tanto dolore e rammarico per le vittime umane ma uccidere i poveri cani è solo bastardaggine e crudeltà…”.
I volontari hanno poi cercato di capire cosa sia accaduto ai cani, inserendo gli aggiornamenti e spiegando che è stato anche chiesto di cancellare il filmato.
“Aggiornamento ci hanno detto di cancellare il video, dicendo che 4 cani sono stati portati in canile, uno è morto, di fatto non si sa quanti fossero, nel video si sente dire che sono aggressivi, inavvicinabili, poi invece se ne vedono due in giro, molto tranquilli che evidentemente sono altri, poi se ne vede uno legato dentro la villetta alla ringhiera. Quanti erano i cani, fra quelli dentro e gli altri fuori?”
Si chiedono i volontari. Sul posto, nessun veterinario della Asl che dovrebbe essere preposto e chiamato in questo di tipo di interventi. Laddove è ritenuto necessario, solo dopo i dovuti accertamenti, qualora alcuni esemplari risultassero gravemente malati o aggressivi al punto da non essere recuperabili, è consentito applicare l’eutanasia. Ma non di certo, in queste condizioni e uccidendo l’animale con un’arma da fuoco.
Il filmato ha provocato un’ondata d’indignazione.
“…ISTITUZIONI SICILIANE ……LO SCHIFO NEL FANGO !!!….ASSASSINI !!!!Io traduco dal siciliano in italiano per voi…i rappresentanti delle forze dell’ ordine sono avanti verso il cane che evidentemente non li fa giustamente accedere nella sua proprietà e gli ringhia”.
Lo stesso utente ha poi evidenziato che si sente chiaramente rispondere “a quello che chiede di chiamare la forestale ed il servizio veterinario…‘macché …ci allontaniamo tutti un momento e spariamo ai cani…che è meglio’…e uno gli dice del cane ammazzato…”
“Ma quel cane aveva un padrone !!!- rilancia l’utente- i miei conterranei siciliani vi daranno conferma di questa vergognosa frase inequivocabile….hanno fatto fuori dei poveri cani….anch’essi provati dall’alluvione di cui erano superstiti …..e dopo un giorno e mezzo non hanno neppure fatto accesso con il servizio veterinario che dovevano portarsi dietro”.
Ecco il video denuncia:
C.D.