L’ondata di maltempo che si è abbattuta sull’Italia si ripercuote anche sulla fauna selvatica
Una primavera all’insegna dell’insabilità con un’ondata di maltempo che sta mettendo a dura prova il paese “in ostacolo della pioggia” e che secondo le previsioni meteo dovrebbe durare ancora prima di un ritorno del beltempo.
Molte regioni hanno diramato l’allerta. In Emilia Romagna è allerta arancione per criticità idraulica e il fiume Po viene costantemente monitorato. Anche la Toscana ha prolungato il codice giallo per pioggia, con pericoli grandinate e colpi di vento mentre la Lombardia esprime preoccupazione per l’innalzamento dei laghi. Infatti, il Garda avrebbe raggiunto il livello record del 94% di riempimento. In alcune zone di montagna come in Abruzzo è tornata la neve.
Una situazione che si ripercuote anche sulla fauna selvatica nello specifico sugli uccelli e i cuccioli di lepre e di daino. I centri di recupero di fauna selvatica sono in constante emergenza.
Purtroppo l’ondata di maltempo, con temperature quasi invernali si è verificata in una periodo di nascite. Esemplari come Rondoni e merlini sono caduti dai nidi. Molti cucciolo sono stati salvati dal freddo come leprotti e cuccioli di capriolo salvati in Emilia Romagna e portati ai centri Cras.
Per le rondini è una vera e propria strage. Esemplari caduti dai nidi o esemplari adulti trovati a terra. Il centro Lipu di Roma comunica di aver ricevuto numerose segnalazioni riguardanti specie migratorie. Molti esemplari di rondini, disorientati finiscono sui balconi e arrivano ad entrare nelle abitazioni.
“Questi uccelli migratori arrivano ed hanno bisogno di insetti per nutrirsi. Ma a causa del freddo e del mal tempo non trovano cibo a sufficienza, inoltre si bagnano e restano privi di forze e disorientati. Così vanno a finire sui balconi e sui terrazzi per sbaglio. Tuttavia è sufficiente qualche giorno di ricovero protetto e poi sono pronti per ripartire”, riferisce.Valentina Studer, operatrice del Centro Lipu di Civitavecchia.
Si sono registrati anche numerosi interventi negli allevamenti e negli agriturismo con strutture allagate.
Mentre gli agricoltori lamentano “danni” causati dalla fauna selvatica, le specie selvatiche si avvicinano sempre più a territori urbanizzati per trovare cibo. Spinti dal maltempo e dall’incapacità di trovare alimenti in montagna dove è tornata la neve.
C.D.
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