Allevamenti di maiali simili a lager dove i suini vengono tenuti in condizioni sconcertanti. La vicenda arriva dalla Spagna, dove nelle scorse settimane, il Parlamento di Madrid con una votazione all’unanimità, recependo una proposta del partito popolare, ha approvato una norma che garantisce agli animali lo status di “esseri vivi dotati di sensibilità”.
Il dibattito sugli animali come esseri senzienti resta però aperto e gli animalisti chiedono norme più chiare in materia, lanciando anche una petizione. Ma mentre appunto si discute di questo, esplode un nuovo caso. Va precisato che anche in Italia spesso vengono scoperti allevamenti simili a lager. Uno dei blitz più recenti è avvenuto lo scorso novembre. A denunciare l’orrore era stato Edoardo Stoppa di ‘Striscia la notizia’. Successivamente, è stato condotto il blitz in collaborazione con le Guardie dell’Enpa e i Carabinieri. La vicenda spagnola è probabilmente ancora più sconcertante. Infatti, Animal Equality ha condotto un’inchiesta all’interno di un allevamento di maiali situato ad Alhama de Murcia, nel sud della Spagna. Ha così rilevato le condizioni oscene in cui sono tenuti gli animali.
Allevamento lager in Spagna: scatta la petizione
Per tale ragione, è stata lanciata una raccolta firme, allo scopo di bloccare l’importazione di prodotti ElPozo, noto marchio di carne e salumi distribuito a livello internazionale. L’allevamento, infatti, venderebbe carne proprio a loro. Si legge nella petizione lanciata da Animal Equality: “Si tratta di uno dei più gravi esempi di negligenza a cui i nostri investigatori abbiano mai assistito. È impossibile giustificare l’inutile e atroce sofferenza a cui sono abbandonati gli animali, mese dopo mese”. L’appello degli animalisti è rivolto in particolare ad Amazon, attraverso cui ElPozo si fa distribuire in Italia.
Uno degli investigatori di Animal Equality ha commentato quanto accade: “Come investigatore di Animal Equality, ho avuto modo di visitare personalmente centinaia di allevamenti. Questo è senza dubbio uno dei peggiori che abbia mai visto”. Peraltro, la legge spagnola in materia lascia maglie abbastanza larghe: gli animali malati possono infatti essere inviati al macello. Qui – spiegano gli animalisti – le parti considerate “adatte al consumo umano” vengono separate dal resto e immesse nella catena di produzione.
GM