A Humanes de Madrid la Guardia Civil ha liberato 240 tra cani, gatti e conigli, detenuti in una vera e propria fattoria dell’orrore.
Non v’è bestia più pericolosa dell’essere umano; per l’essere umano medesimo, nonché per gli animali, anche quelli d’affezione, come cani, gatti e conigli. In Spagna è stata scoperta una vera e propria fattoria dell’orrore, che usava i poveri malcapitati per prelevarne il sangue, che veniva venduto alle cliniche veterinarie di Madrid.
La fattoria degli orrori
Una scena raccapricciante quella che si è trovata di fronte la Guardia Civil all’ingresso nella fattoria degli orrori situata a Humanes de Madrid.
Al suo interno liberati 240 tra cani, in particolare levrieri (che in Spagna sono considerati animali da reddito ed hanno un destino particolarmente duro), gatti e conigli, utilizzati al fine di allestire un’occulta banca del sangue, che poi veniva venduto alle cliniche veterinarie della zona.
Il sangue veniva estratto, con tecniche dolorose e disumane, dal cuore dei poveri malcapitati, portandoli alla morte. A Yuncos (piccolo comune situato nella provincia di Toledo) rinvenute le prove delle atrocità, con almeno 60 corpi congelati di cani, gatti, conigli e perfino di un furetto, morti nella fattoria di Humanes de Madrid.
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Il giro d’affari
Secondo l’accusa, il sangue dei poveri animali veniva venduto, almeno inizialmente, alle sole cliniche veterinarie della provincia della capitale spagnola; 80 euro il prezzo di 400 millimetri di sangue di cane, 85 euro per 40 millilitri di quello del gatto.
Con l’aumento della domanda di sangue animale per le trasfusioni, l’organizzazione criminale ha esteso il proprio giro d’affari non solo a tutto il Paese iberico, ma anche al Belgio, al Portogallo, alla Francia e perfino all’Italia.
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Il centro era stato inaugurato nel lontano 2006; ad oggi non è dato sapere se il piano criminale era stato attuato fin dagli esordi o se fu ideato successivamente.
Quel che certo è che i malviventi hanno agito per anni indisturbati, fino all’intervento della Guardia Civil, che ha portato alla luce delle barberie degne di un campo di concentramento.