La gatta Madleine, per tutti conosciuta come la gatta nera per il colore del suo pelo: combatte duramente per rimanere in vita.
Nella vita non si smette mai di combattere. Soprattutto quando ci sono momenti importanti da affrontare, a testa alta, che richiedono il massimo sforzo, impegno e sacrificio. Un massimo di tutto, per rimanere attaccati alla vita e sperare di proseguire il cammino intrapreso anni prima.
Vale per noi, ma vale anche per i nostri amici a quattro zampe, molto spesso dimenticati nelle loro sofferenze. Talmente dimentica che alcune volte sono loro stessi, con le ultime forza rimaste nel loro corpo, a presentarsi davanti a strutture, come per destino, pronte ad accoglierli e dare loro l’ultima speranza di vita.
Com’è successo a quella che tutti conoscono come la gatta nera di Torino: Madleine. Ovviamente, per gatta nera non s’intende nessun accostamento a iella o robe del genere. Cose antiche, tradizioni fortunatamente superate. Anzi, l’unica iella, se così vogliamo chiamarla, è propria la sua. Quella di combattere contro una malattia alla quale non vuole concedere la vittoria. Oggi, cerca ancora di più.
Nella vita o si molla o si tira avanti, costi quel che costi. E la gatta Madleine non ha fatto altro che presentarsi davanti la porta di una struttura che l’ha accolta per dare lei cure. Poi, per il resto, ci ha pensato lei. Dallo scorso dicembre, quando ha deciso di continuare a lottare per vivere.
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La diagnosi è la seguente: polimiosite idiopatica felina. I primi a ospitarla sono stati i volontari della Lega del Gatto di Torino, ma quest’ultima aveva urgente bisogno di cure mediche. Così sono intervenute Le Sfigatte, che ora cercano una casa e una famiglia pronta a donarle amore.
Da dicembre a gennaio ha già subito due interventi. A parlare è stato il dottor Andrea Riccucci, neurologo veterinario: “Era molto debole e non riusciva a muoversi. Era come se fosse addormentata, ma sensibile agli spostamenti. Questa malattia può apparire e sparire dal nulla. È beffarda. Le si è ripresentata dal nulla dopo il primo intervento. Per ora non abbiamo trovato masse tumorali”.
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L’associazione de Le Sfigatte si sta prendendo cura di lei a tutto tondo, ma ora cerca una famiglia che sia pronta a donarle l’amore che merita. È in una condizione fragile, molto fragile, ma nutre ancora una grande passione per la vita e per le persone che le vogliono bene davvero. Per prendere informazioni ci si può rivolgere al seguente indirizzo e-mail: adozioni@lesfigatte.it
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