Avevano portato a termine la macellazione clandestina di un maiale: in cinque persone finiscono nei guai ad Anzio, alle porte di Roma.
Nei giorni del cosiddetto Eid al-Adha, una festa musulmana, la tradizione comporta il sacrificio di un ovino, un caprino, un bovino o un camelide. Definita anche ‘festa del sacrificio’, molte sono le polemiche intorno a questa ricorrenza. Stando ai numeri, almeno 200mila sono gli animali sacrificati, di questi solitamente un terzo tramite “sgozzamenti fai-da-te”, ovvero con altri rischi igienici.
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Maiale macellato clandestinamente: l’orrore alle porte di Roma
Quella della macellazione domestica è una pratica che però va ben al di là del credo religioso. Ne è testimonianza quanto avvenuto nella zona di Lavinio, frazione di Anzio, e scoperto dalla polizia locale. Alcuni residenti della zona allarmati per dei forti grugniti di dolore hanno chiesto l’intervento della forza pubblica. Presso la struttura, sono giunti gli agenti diretti dal comandante Sergio Ierace, che hanno trovato un suino appena sgozzato in un giardino. Poco distante, l’abitazione di quattro rumeni. Il suino era stato sgozzato in assenza di qualsiasi requisito di igiene, sicurezza e salute.
Non vi era stato inoltre alcuno stordimento preventivo, il che significa che l’animale è morto tra atroci sofferenze. Immediato l’intervento della Asl, richiesta dai funzionari della polizia locale. Si è potuto accertare la provenienza del maiale da un allevamento della zona, ma anche le modalità di vendita sono da chiarire. Accusati di maltrattamento di animali e macellazione clandestina, in cinque sono finiti nei guai, oltre ai quattro rumeni anche un italiano. Le cinque persone, tra i 35 e i 40 anni, rischiano una condanna da 6 mesi ad 1 anno o un’ammenda fino a 150.000 euro.
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