Mentre la crisi economica colpisce i lavoratori, alcune aziende sono entrate in crisi di lavoratori. E’ quando sta accadendo alle macellerie canadesi dove più nessuno vuole andare a lavorare. Il Canadian Meat Council, l’associazione dei produttori di carne, ha reso noto che nei macelli mancano circa mille lavoratori. Ma il problema è che le stesse macellerie non riescono a trovare cittadini canadesi disposti ad uccidere vitelli, maiali o a tagliare la carne.
Il ministro federale per l’occupazione MaryAnn Mihychuk, ha commentato che “nella presente situazione, dove stiamo assistendo a questi periodi di congiuntura difficile, è una circostanza molto particolare quella di aver dovuto ricorrere a lavoratori temporanei stranieri per occupare le posizioni scoperte”. L’obiettivo del governo è quello di “fornire maggiori finanziamenti per l’assunzione di cittadini canadesi” in quanto le aziende stanno ricorrendo a manodopera straniera, cercando anche di assumere rifugiati stranieri.
Ma anche in questo caso, molti stranieri, per religione, si rifiutano di macellare maiali e dovrebbe seguire un rituale particolare per la macellazione.
Insomma, come sottolinea Greeme, sembra proprio che in Canada nessuno vuole sporcarsi le mani di sangue.