L’orso M49 scappa dopo la cattura e viene condannato a morte
Il pifferaio magico nella favola dell’orso M49 potrebbe essere il governatore della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. Degno erede del suo predecessore Ugo Rossi con il quale hanno in comune una passione. Quella di dare la caccia agli orsi e che come per magia sono sempre deceduti misteriosamente a causa di reazioni ai narcotizzanti.
Anche se a dire il vero, nel 2014, per il caso dell’orso Daniza, Fugatti prese le difese dell’orsa criticando “la giunta Rossi, accusata di non aver saputo catturare l’orsa, radiocollarata, per un mese”, dichiarando che come riporta il trentino.it, il caso dell’orsa ebbe “ripercussioni pesanti sull’immagine del Trentino”, tanto da chiedere addirittura le dimissioni di Rossi.
Una favola che si ripete ogni estate con l’orso cattivo che fa paura. Cambiano solo i regnanti, la plebe resta sempre la stessa.
Tuttavia, soffermandosi a ragionare sulle vicende registrate in Trentino, sopraggiungono numerosi dubbi. Un’orsa che voleva difendere i suoi cuccioli, un’altro esemplare aggredito da un uomo anziano e che si è difeso e infine un orso un po’ goloso che ha trovato la via per il cibo.
Tutti quanti gli esemplari sono stati tacciati di “aggressivi” e “pericolosi” per questo dovevano essere catturati. La parola “cattura” ormai suona un po’ stonata, considerando che il finale è sempre terminato con la morte dell’esemplare.
La vicenda dell’orso M49 è l’ennesima favola che viene raccontata nascondendo in realtà l’intolleranza di un territorio nei riguardi di una specie protetta e reintrodotta attraverso un progetto europeo, Life for Ursus.
Non a caso, sono numerosi i commenti degli utenti al riguardo e i sospetti: “Ma non crederete davvero che è scappato da solo vero??? L’hanno fatto scappare per avere poi la scusa per ucciderlo!!!! Ma credono davvero di prenderci in giro????”
Quello che sta accadendo in queste ore è una vera e propria violazione delle leggi nazionali per cui un orso che non è aggressivo non può essere catturato. Eppure, Il governatore Fugatti pare trovare ogni scusa per sentenziare la messa a morte di M49.
All’indomani della fuga dell’orso dal recinto del centro di fauna selvatica dove era stato trasferito dopo la sua cattura, torna lo spettro della condanna a morte dell’animale in palese contrasto con le posizioni espresse dal ministro dell’ambiente Sergio Costa: “l’orso non si uccide”.
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Life for ursus ha commentato la situazione diffondendo la favola dell’orso M49 che non possiamo non condividere.
Orso M49 cronaca di una morte annunciata
Una recinzione o forse tre, elettrificata con 7000 volt di potenza, alta quattro metri intorno a una porzione dell’area Casteller alle porte di Trento dove è già detenuta l’orsa DJ3 ritenuta confidente, (e quanto si sbagliava a dare confidenza a quelle orrende creature glabre!)
Un orso un po’ troppo intraprendente che approfitta di bestiame, specie se negligentemente incustodito. E’ vero: è un orso dannoso perché mangia le bestie prima che il macellaio le scanni per poi venderle porzionate e impacchettate al supermercato. Comunque, a parte questo vizietto di sgranocchiare pecore non custodite o mucche brade, continua a dimostrare di non essere un orso pericoloso, di avere paura dell’uomo e di evitare accuratamente di avvicinarglisi troppo.
Gli allevatori ricevono sovvenzioni pubbliche per diversi motivi, uno dei quali è che debbano sorvegliare le bestie garantendo la presenza fisica sul pascolo almeno una volta al giorno. Cosa che non sempre si realizza.
Un’amministrazione avveduta, avendo ascoltato i tecnici e gli esperti del settore, sollecita gli allevatori a migliorare le misure di prevenzione, a usare le recinzioni, i cani da guardiania e gli altri presidi affidati dalla PAT in comodato d’uso, e infine a fornire i dati per usufruire dei rimborsi in caso di predazione. Pochi spiccioli molto ben spesi. Ma non è stato fatto.
Un’amministrazione avveduta, avendo ascoltato i tecnici e gli esperti del settore, sollecita la popolazione e gli eventuali turisti a muoversi con le opportune misure di sicurezza in area frequentata da orsi: niente cani liberi ma solo al guinzaglio.
Niente cibo o rifiuti in giro ma in appositi contenitori sigillati e in bidoni anti orso. Fare rumore quando si cammina, o con il famoso campanello o con un mazzo di chiavi o fischiettando o parlando con un amico o schiamazzando al telefono … a fare troppo rumore gli umani sono insuperabili e un orso che non vuole sapere dove sei in vacanza e quante volte hai mangiato e cosa e vedere anche le foto dei bei piattini … si allontana disturbato e stizzito! Ma non è stato fatto.
Un’amministrazione avveduta, avendo ascoltato i tecnici e gli esperti del settore, sollecita le parti in causa portatrici di interessi di protezione di attività economiche o di disinteressata protezione di quel che resta di ambiente naturale e biodiversità in Trentino a incontrarsi a un tavolo di conciliazione con dei facilitatori, funzionari UE preparati proprio nel dirimere nodi difficili in aree interessate dalla presenza di grandi carnivori. Ma il progetto già avviato e finanziato è stato irresponsabilmente annullato.
“Un’amministrazione discutibile ha lasciato che l’orso predasse, ha lasciato montare le paure irrazionali della popolazione, ha lasciato prosperare odio e livore contro la fauna selvatica dipingendola come il mostro di Frankenstein, ha promosso il risentimento di alcune categorie economiche contro qualunque disturbo procurato dalla fauna selvatica: orsi, lupi, linci, volpi, corvi, cormorani o passerotti che siano. Nessuna creatura deve restare oltre al bestiame domestico sui pascoli, belli e vuoti di biodiversità come una insulsa cartolina”, accusano Edgar Meyer di Gaia Animali & Ambiente e Francesco Mongioì di Lac-Lega Abolizione Caccia.
Tante trappole tubo disposte strategicamente nell’areale in cui si sposta l’orso birbante M49 radiocollarato e rintracciabilissimo.
L’orso è catturato in val Rendena, spostato nel recinto del Casteller liberato del radiocollare e nel giro di un’ora ha trovato il modo di evadere superando barriere alte ed elettrificate. L’orso volante del Trentino si è rivelato al mondo. E’ una notizia più grossa di avere intervistato la notissima Nessie scozzese!
Adesso l’orso volante M49 che prima era in area scarsamente antropizzata si trova suo malgrado alle porte di Trento, se volete come quando quei buontemponi prelevano King Kong dalla sua isola sperduta e lo trascinano in catene nel cuore di Manhattan!
Come si conclude la trama dei film su King Kong lo sanno tutti: la bestia si difende ma infine soccombe. Questo triste copione ormai è scritto anche per M49.
Ma non possiamo rassegnarci a farci rappresentare, tutti noi, da queste modalità di comportamento prescientifiche e disumane.
Oltre alle azioni legali che ogni associazione sta predisponendo, oltre agli appelli al Ministro Costa affinché imponga un po’ di raziocinio a questa sagra dell’assurdo, noi associazioni ambientaliste/animaliste ci appelliamo al buon senso di qualunque italiano che non voglia essere identificato con queste decisioni crudeli, ingiustificate e irrazionali.
(Coordinamento Life for Ursus)
C.D.
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