Individuati i responsabili del massacro del lupo di Coriano: l’animale era stato avvelenato, finito a bastonate e poi appeso a una pensilina.
A novembre era stato denunciato uno sconcertante episodio avvenuto a Coriano, nel riminese. Qui, un lupo era stato impiccato a una pensilina. La denuncia arrivava tramite la pagina Facebook ‘Basta delfinari’. Sin da subito erano emerse le immagini di alcune telecamere non molto distanti dal luogo dello scempio. Queste, insieme alle impronte rilevate dagli inquirenti, sembravano aver messo sulle piste dell’autore di questo orrore. Ma solo ora si è giunti all’identificazione dei responsabili di uno scempio che ha lasciato molti senza parole. Si tratta di due uomini indagati a piede libero.
Chi sono i responsabili della morte del lupo di Coriano
A finire nei guai sono stati un 82enne e un 43enne accusati di maltrattamento, cattura, uccisione e furto aggravato. Su un Volkswagen Trasponder, in piena notte, si erano recati presso la pensilina dell’autobus, appendendo la carcassa del lupo. A identificare i due, al termine di un meticoloso lavoro di indagine, sono stati gli inquirenti, che hanno potuto usufruire dei filmati delle telecamere a circuito chiuso. Il mezzo visto sul posto è risultato essere intestato a un’azienda agricola di Coriano. Per questo, sotto la lente di ingrandimento sono stati messi i titolari dell’azienda e i loro collaboratori.
Grazie ai tabulati telefonici, si è risaliti a una telefonata fatta dal 43enne al padre 82enne proprio la notte in cui è stato trovato impiccato il lupo. La perquisizione del furgone ha permesso di individuare elementi utili, come tracce ematiche e peli. La morte dell’animale è stata davvero atroce. Prima è stato avvelenato con del topicida, poi finito a bastonate. Le indagini sono state portate avanti dai Carabinieri Forestali.
Lupo di Coriano: nell’azienda scoperti altri reati
Questi hanno inoltre fatto irruzione nell’azienda, dove sono emersi altri reati: macellazione clandestina, maltrattamenti di animali, abbandono di rifiuti, detenzione illecita di animali pericolosi. Stando a quanto si apprende, è probabile che i due titolari dell’azienda agricola fossero esausti dai continui assalti al gregge subiti dai lupi. Questo ovviamente non li legittimava a compiere quello scempio e a farsi giustizia da soli.
GM