Ululato dei lupi durante la luna piena
Una serata davvero suggestiva registrata nel borgo di Civitella Alfedena, nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo, in provincia dell’Aquila. Lo scenario affascinante del piccolo borgo medievale, illuminato da una straordinaria luna piena, lo scorso 9 maggio, fa da sfondo alla magia dell’ululato dei lupi. La sinfonia naturale è stata ripresa da un residente locale, Maurizio Caniglia, che ha poi condiviso il filmato con l’audio sul proprio profilo facebook. Il video è stato ripreso da Repubblica.it.
Il lupo è una specie a rischio estinzione, inserito nella lista rossa della L’IUCN l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali (IUCN) come specie “vulnerabile”. Negli ultimi anni sono stati promossi diversi progetti di reinserimento della specie che hanno avuto dei successi e ripopolato molte aree del paese in Italia dove il lupo dopo la Seconda Guerra Mondiale, era quasi estinto con all’incirca 100 esemplari per lo più concentrati sull’Appennino meridionale. Fortunatamente, il numero è risalito e la specie si è estesa fino alle Alpi dove la presenza è maggiore soprattutto nell’area del Piemonte occidentale.
Nel 1992 la Direttiva CEE n. 92/43 “Habitat” ha inserito il lupo tra le specie animali di interesse comunitario che necessitano di misure urgenti di protezione. Un successivo D.P.R. 357/97 riconosce l’importanza della specie a livello comunitario e oltre a prevedere azioni mirate alla ricerca e al monitoraggio, ne vieta la cattura, l’uccisione, lo scambio e la commercializzazione.
Secondo le stime dell’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale, alla fine del 2015 si stimavano tra i 1269 e i 1800 lupi, riuniti in 321 branchi, su tutto il territorio italiano. Tra i quali, meno di 90 si troverebbero nelle Alpi mentre circa 1700 esemplari sull’Appennino, soprattutto nelle montagne centro-settentrionali. Secondo alcune ipotesi i numeri sarebbero raddoppiati in qualche anno. La densità del lupo varia da 1,5 ai 3 lupi per ogni 100 chilometri quadrati.
Purtroppo, i lupi sono minacciati da diversi pericoli, l’organizzazione ItalianWildWolf ha raccolto i dati sulle morte dei lupi tra il 2016 e il 2017. E’ emerso che il più alto tasso di mortalità nel 53% dei casi è provocato da incidenti stradali, seguito dal 32% per bracconaggio o avvelenamenti da chi spesso agricoltori e allevatori lamentano gli attacchi dei lupi. Le vittime sono maggiormente lupi adulti.
Un altro ululato è stato registrato nella riserva dei Ghirardi nei Parchi del Ducato di Parma e Piacenza dall’associazione Io non ho paura del lupo. Tramite una videotrappola installata nel parco, l’associazione ha intercettato un lupo che richiama i suoi compagni che si sentono rispondere in lontananza.
Sempre in Abruzzo, nel mese di aprile, è stata invece salvata una giovane femmina di lupo di 3 anni, che era caduta in un grosso pozzo. L’esemplare è stato segnalato ai Carabinieri Forestali della Stazione di Roccaraso che hanno organizzato un sopralluogo e un intervento per il recupero dell’esemplare con i veterinari specializzati. Dopo aver tratto in salva la lupa, lo staff l’ha trasferita presso il rifugio di fauna selvatica sottoponendola a un controllo veterinario per accertare che non avesse lesioni o ferite. Fortunatamente, non era ferita ma era gravemente denutrita forze a causa del fatto che erano da diversi giorni che non mangiava, intrappolata nella fossa.
“Ancora una volta strutture di origine antropica abbandonate, si dimostrano trappole pericolosissime per la fauna selvatica ed è solo un caso che stavolta ci sia stato il lieto fine. Proprio per questo, terminata l’emergenza da COVID19, personale dell’Ente verificherà la possibilità di chiudere anche questo pozzo, benché fuori dai confini del Parco, analogamente a quanto fatto in tanti altri Comuni del Parco e del territorio circostante”, dichiarò il direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo PNALM.
A distanza di un mese, il personale del centro ha riferito che la lupa è riuscita a scappare dal recinto, riprendendo la sua libertà.
La squadra ha poi resto noto che la famiglia proprietaria del terreno dove era stata ritrovata ha provveduto a chiudere la fossa per limitare ulteriori incidenti.
“Giunti sul posto la magnifica sorpresa di aver trovato la famiglia Di Tola, cioè le stesse persone che avevano prontamente dato l’allarme e consentito di salvare l’animale, già al lavoro con pali e rete elettrosaldata a cingere il buco per evitare altri problemi alla fauna selvatica. Ci sembra doveroso e opportuno rendere merito alla sensibilità e al senso civico di queste persone che, con risorse proprie, in un momento tanto critico, hanno reso un servizio a tutta la collettività contribuendo in modo sostanziale alla conservazione della Biodiversità”, ha commentato lo staff del PNALM.
Recentemente, un altro lupo, un giovane esemplare, è stato salvato nelle Marche. L’esemplare si era spinto nella proprietà del pilota Valentino Rossi in provincia di Ancona. Si era ferito rimanendo intrappolato in un laccio utilizzato dai bracconieri per catturare i cinghiali. I volontari si sono presentati sul posto e hanno provveduto al recupero del lupo che è stato addormentato e trasferito al Centro di Tutela della Fauna Selvatica di Monte Adone, a Sasso Marconi (Bo), dove sarà curato per le ferite al basso ventre che si era provocato, cercando di liberarsi dal laccio.
Lupa salvata in Abruzzo:
Il pozzo in cui è caduto la lupa
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C.D.
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