La vicenda del povero Lucky, ucciso a bastonate, porta alla luce altri reati gravissimi: il proprietario accusato di violenza domestica e arrestato.
Qualche settimana fa, vi avevamo dato la triste notizia della morte di Lucky (così lo avevano ribattezzato i volontari che avevano provato a salvarlo). Il cane era stato gettato con il muso legato all’interno di due buste di plastica, nel secchione della spazzatura. E’ morto dopo due giorni di agonia. Una volontaria aveva spiegato che prima di essere gettato come un rifiuto, il povero meticcio era stato picchiato brutalmente. Le percosse hanno provocato nel povero animale un trauma cranico che dopo una lenta agonia, lo ha portato alla morte.
Lucky era uno dei tanti cani vittime della brutalità, dell’ignoranza e soprattutto di persone codarde che si nascondono e non si assumano le responsabilità delle loro azioni. I volontari del canile di Latina avevano denunciato quanto accaduto. Avevano promesso giustizia e nel giro di qualche giorno il responsabile di quanto accaduto era stato individuato. Si tratta di una persona conosciuta in città, dell’età di 49 anni. Era lui il proprietario del piccolo meticcio, è stato lui a massacrarlo secondo le accuse.
Quando nei giorni scorsi vi abbiamo ricordato la terribile sorte del pitbull Ollie, vi abbiamo ricordato come sia dimostrato più volte che coloro che torturano, abusano, mutilano e uccidono gli animali faranno o hanno fatto lo stesso con gli umani. Il caso del proprietario di Lucky non fa eccezione: interrogando la moglie, i figli e i figli avuti dalla donna in un precedente matrimonio dell’uomo, gli inquirenti hanno scoperto che questi non era nuovo ad atti violenti. Violenze domestiche perpetuatesi per ben 17 anni, alcune davvero terribili. Ad esempio, a una delle figliastre l’uomo avrebbe anche chiesto prestazioni sessuali in cambio di cento euro. Per tali ragioni, è stato ora arrestato.
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