L’Oipa denuncia: “Ecco come erano costretti a vivere questi cani”

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By Gabriele

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(foto Oipa)

Nuova denuncia delle guardie ecozoofile dell’Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) che – lo scorso 25 giugno nel corso di un’operazione congiunta condotta con la Polizia – hanno trovato, denutriti, chiusi in due stanze e costretti ad accoppiarsi per fare cuccioli, quattro cani, due maschi e due femmine.

Spiega l’Oipa, che ha pubblicato un video su Facebook per documentare il tutto: “Se non fosse stato per i loro guaiti disperati e l’odore nauseabondo che esalava dallo stabile fino all’atrio del portone, nessuno si sarebbe accorto dell’incubo che stavano vivendo quattro cani, due gatti e un coniglietto nano”.

Prosegue la denuncia dell’associazione: “Rinchiusi all’interno di un immobile abusivo, gli animali vivevano in condizioni igienico sanitarie di assoluto degrado, prigionieri senza cibo né acqua all’interno di stanze sommerse di mobilie, stracci e oggettistica di vario genere e interamente ricoperte di feci e urina”.

Gli animali erano rinchiusi in un appartamento occupato abusivamente in via San Quirico, a Genova. Le povere bestie non vedevano la luce del sole ormai da moltissimo tempo: “Gli animali, separati appositamente in coppie in due stanze diverse per costringerli all’accoppiamento, sono stati ritrovati tutti in stato di evidente sofferenza, cachettici, gravemente denutriti e disidratati, affetti da dermatiti e tutti con le unghie molto lunghe”, si legge nella denuncia.

L’Oipa conclude: “Dopo aver proceduto al sequestro, gli animali sono stati condotti presso il canile comunale dove sono tuttora in corso ulteriori accertamenti sanitari, mentre a carico dei due detentori è scattata una denuncia”. I cani costretti all’accoppiamento erano due maschi meticci e due femmine di razza pitbull, tutti privi di microchip, separati in coppie in stanze separate. In particolare uno dei cani, un maschio di più di un anno d’età di nome Devil, è affetto da un forma di nanismo e rachitismo causato da gravi carenze nutrizionali.

Nei giorni scorsi l’Oipa aveva denunciato un brutto episodio avvenuto a Reggio Calabria: “Un gatto legato a catena tenuto perennemente su un balcone”. Spiegava l’associazione: “Questa è solo l’ultima delle situazioni di maltrattamento che ci siamo trovati a denunciare grazie al prezioso lavoro che gli avvocati dello Sportello Legale OIPA svolgono quotidianamente in tutta Italia”.

“Gli interventi capillari, le costituzione di parte civile e il costante monitoraggio dei vari iter giudiziari permette di interrompere soprusi e violenze nei confronti degli animali e di perseguire i responsabili” – aveva sottolineato l’OIPA – “Per il gatto in questione, detenuto in condizioni produttive di gravi sofferenze e nella totale mancanza di rispetto delle esigenze etologiche della specie, grazie a chi ha segnalato e agli avvocati OIPA che hanno sporto denuncia in tutte le sedi necessarie, siamo in attesa che vengano presi provvedimenti e ne daremo notizia quanto prima”.

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