Era stato abbandonato in un giardino e lo hanno lasciato morire. Nonostante, siano intervenute le autorità e la polizia municipale Billo è deceduto legato ad una catena, nel giardino di quella che un tempo era la sua casa, ormai disabitata a Lariano, in provincia di Roma.
Il padrone che viveva in un’altra abitazione si recava dal cane solo ogni due settimane. Sentendo i lamenti del cane, i vicini hanno allertato la polizia che dopo aver tentato di rintracciare il padrone, senza esiti, alla fine ha dovuto ricorrere alla magistratura per poter intervenire. Purtroppo era troppo tardi e il povero cane è morto di stenti e di vecchiaia poco dopo il suo trasferimento in clinica veterinaria.
“Billo non ce l’ha fatta! È morto tra atroci sofferenze e se ne sarebbe andato nella totale indifferenza, così come era vissuto perché il suo padrone (dis)umano viveva altrove , lontano dalla prigione a cui l’aveva costretto se i vicini di casa non avessero denunciato alla polizia municipale solo perché infastiditi dai suoi lamenti. Eppure si conosceva la situazione della povera bestia ma chiunque guardava altrove. Ebbene, da oggi in poi chi gira la testa dall’altra parte paga penalmente. Per omissione di soccorso. Così come quel padrone disumano pagherà con una denuncia penale che se riconosciuta vale fino a tre anni di galera e una bella multa”, ha scritto una utente su Facebook che aveva seguito il caso di Billo.
Il sindaco di Lariano Maurizio Caliciotti, dopo aver appreso la storia di Billo ha deciso di avviare un’azione dell’amministrazione comunale, lanciando il “Progetto Billo”, mirato alla tutela degli animali.
“La triste vicenda della scomparsa di Billo non passerà inosservata. Per questo il responsabile della sua morte è stato denunciato dalla polizia locale all’autorità giudiziaria per maltrattamento e abbandono di animale. Purtroppo la segnalazione dell’accaduto è arrivata quando le sue condizioni erano già pessime, e nonostante l’immediato trasporto presso la clinica veterinaria, non ce l’ha fatta. Per questa ragione chiediamo una maggiore collaborazione dei cittadini affinché si possa intervenire tempestivamente in tali casi. L’amministrazione comunale, partendo dalla necessità di tutelare gli animali e diffondere la cultura del rispetto, si farà carico di promuovere una campagna di sensibilizzazione volta a prevenire l’abbandono e il maltrattamento dei cani e pubblicizzare il canile al fine di favorire l’affidamento di quelli abbandonati. Non è escluso che tale iniziativa prenda proprio il nome di Progetto Billo”.
Un caso emblematico della lentezza burocratica che solleva indignazione. Purtroppo si tratta di fatti all’ordine del giorno dove, per rispettare l’iter delle procedure, troppe volte, si condannano a morte degli animali che hanno bisogno di cure urgenti. Non sarebbe allora il caso di pensare prima a mettere in sicurezza un animale in pericolo per poi proseguire le procedure laddove ci sono tutti gli elementi, come in questo caso, per capire che l’animale stava per morire?
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