Lo hanno trovato sdraiato a terra, il giorno di Santo Stefano a Tortora, in provincia di Cosenza. E’ stato imbottito di petardi e poi fatto esplodere. Una morte atroce alla quale qualcuno o più persone hanno condannato un bel micio rosso, uccidendolo solo per gioco.
Il tutto è accaduto in una piazza centrale della località, Piazza Giovanni Francesco De Francesco.
Sul tema è intervenuta la stessa Aidaa sottolineando che “la morte per questo gatto è stata orribile, Il gatto è morto bruciato vivo dilaniato dai petardi alcuni dei quali sono stati infilati nella bocca dell’animale probabilmente da qualcuno che il gatto lo conosceva e lo poteva avvicinare”.
Una cattiveria gratuita un gesto che ancora una volta riporta alla luce l’assenza di empatia e di sensibilità tipica di alcune aree del paese, quelle più emarginate dove la noia lascia spazio alla violenza e alla crudeltà perpetrata su esseri indifesi.
Per ottenere giustizia, l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ha messo una tagòlia di 10mila euro per individuare il responsabile: “Siamo davanti a un atto di crudeltà senza precedenti, speriamo che la gente si ribelli e a furore di popolo individui e consegni alla giustizia i responsabili di questo atroce atto che non ha alcuna possibile giustificazione, i responsabili devono pagare fino in fondo”, ha dichiarato Antonella Brunetti propresidente di AIDAA e responsabile del settore gatti dell’associazione.
Sul caso stanno indagando le forze dell’ordine locali che hanno acquisito filmati di telecamere private che potrebbero contribuire a risalire all’autore di questo gesto atroce.
“Abbiamo davanti agli occhi la questione del cane Angelo, ora tocca a questo gatto o il governo e il parlamento di svegliano e inaspriscono le pene portando in galera nel senso vero della parola i responsabili di queste barbarie, oppure prima o poi qualcuno si farà giustizia da solo perché l’indignazione per questi atti è assolutamente comprensibile”, ha dichiarato Lorenzo Croce, presidente Aidaa.
Ancora una volta, un gesto atroce la cui gratuità indigna e provoca un sentimento di rabbia. La mancanza di rispetto per un essere vivente, ucciso solo per gioco è forse l’elemento più crudele che emerge come sempre da questo tipo di vicende.