Lo ha ucciso a colpi di forcone con una violenza efferata: orrore in provincia di Sondrio

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By lotta75

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Un gesto di una crudeltà inaudita perpetrata contro un essere indifeso che non ha avuto scampo, ucciso barbaramente a colpi di forcone. E’ quanto accaduto nel Comune di Colorina in provincia di Sondrio, dove un cane di nome Aro è stato trovato in brandelli dal suo proprietario. Secondo la ricostruzione fornita sulla dinamica dell’uccisione, un folle si sarebbe accanito sul cane, colpendolo ripetutamente con un forcone per infierire sull’animale e mutilarlo.

Uno scenario terrificante davanti al quale si è trovato il padrone del povero animale che ha denunciato quanto accaduto alle forze dell’ordine che hanno avviato un’indagine sul caso.

Dura la condanna delle guardie zoofile dell’Enpa colpiti dal “furore” dell’aggressore, chiedendosi come si può arrivare ad una violenza così efferata: “Si tratta di veri e propri comportamenti criminali che, a loro volta, indicano, nei responsabili di questi atti, una forte pericolosità sociale. Tutto ciò è testimoniato da una sterminata letteratura in merito”, ha dichiarato senza mezzi termini, Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa.

L’Enpa ha ricordato come questi crimini contro gli animali trascenda ogni singolo caso e anche se nel Bel Paese sono stati fatti dei passi in avanti in materia di rispetto e tutela per gli esseri viventi, permane “una situazione di emergenze legate a crudeltà, violenza e maltrattamenti”.

Dopo le vicende che hanno colpito l’opinione pubblica come il caso di Angelo, il cane bianco barbaramente ucciso a Sangineto, al quale è stato dedicato un monumento a Roma per non dimenticare la miriade di vicende con animali vittime di torture.

La Rocchi ha ribadito l’esigenza di “non coprirsi gli occhi” come spesso accade di fronte a questi orrori che molte persone non vogliono neanche sentire, sottolineando che ci sono delle soluzione per cui è doveroso “affrontare il problema, a cominciare da un inasprimento delle pene riguardanti i reati contro gli animali, a cominciare dall’eliminazione della norma che prevede la cosiddetta tenuità del fatto”.

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