E’ successo ancora una volta: Rascal, l’ennesimo cane adottato e riportato al canile. La scusa dei suoi ex padroni vi lascerà l’amaro in bocca.

Una storia triste e purtroppo non l’unica nel suo genere: adottare un animale domestico dovrebbe essere frutto di una scelta responsabile e consapevole. Si tratta di vite che vengono affidate con speranza nelle mani di persone che dovrebbero prendersene cura per sempre, ma spesso non è così. E’ questa la triste vicenda di Rascal, il cane adottato e riportato al canile dopo una settimana con una motivazione assurda. Intanto un’altra vita che si credeva potesse avere un futuro migliore, è tornata in un canile.

Cane adottato e riportato al canile: la storia di Rascal dalla gioia alla disperazione

Nei suoi sei anni di vita Rascal ha già dovuto affrontare la cocente delusione, quella di essere stato riportato indietro come un pacco postale dopo la gioia (provvisoria) dell’adozione in una nuova famiglia. La medesima frustrazione deve essere stata quella dei volontari dell’associazione che se ne prendono cura e che aveva tanto faticato per trovargli una più adeguata sistemazione.

Purtroppo gli sforzi sono stati vani perché i padroni di Rascal hanno deciso che non volevano più avere in casa questo dolcissimo esemplare di Pitbull, che è di sicuro ancora in stato confusionale per quello che gli è successo. Eppure la scelta di concedere Rascal alla nuova famiglia non era stata presa alla leggera da coloro che si occupavano della sua adozione: ci sono voluti ben tre mesi per capire se quella fosse la famiglia giusta, ma a quanto pare non è stato così.

Infatti non basta una formale richiesta di adozione, poiché ad essa devono seguire incontri tra il cane e i nuovi padroni, occasioni per stare insieme anche nell’ambiente che lo accoglierà e quindi tanto tempo a disposizione per valutare pro e contro dell’accettare nella propria vita un quattro zampe. Ma non sempre questo basta e, come in questo caso, si va incontro a profonde delusioni.

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Cane adottato e riportato al canile con una ‘scusa’ assurda

Quando comprensibilmente è stato chiesto agli ormai ex padroni di Rascal quali fossero le motivazioni della scelta di riportarlo al canile, essi hanno risposto che non immaginavano che la sua gestione comportasse un tale dispendio di tempo ed energie. Purtroppo non sempre ci si rende conto in tempo che prendersi cura di una creatura vivente non è esattamente lo stesso che comprare un giocattolo e poi metterlo da parte quando non ci diverte più.

Ma il sentimento di delusione più forte è stato naturalmente quello di Rascal, che si è visto riportare al luogo di partenza senza un perché e ancora ricco di speranza di poter rivedere coloro che erano stati per due anni la sua famiglia. Ciò avrebbe potuto col tempo renderlo nervoso o irascibile, e invece quello che gli è successo non ha modificato di una virgola il suo carattere docile e giocherellone, nonostante la forte delusione.

E quest’ultimo abbandono non era stato l’unico, poiché già anni prima era stato riportato indietro dalla famiglia affidataria dopo sole due settimane di permanenza in casa loro. Insomma una storia dolorosa che si ripete ma che non fa perdere la speranza ai volontari di trovargli una famiglia che lo accolga per sempre nel suo amore.