Una storia che si ripete quella di un abbandono davanti ad una struttura con una nota. Il giovane esemplare Fatty McFat è stato lasciato all’interno di una gabbia per trasporto nei pressi di una clinica veterinaria, a Litchfield Hills nei pressi di Harwinton, nel Connecticut.
La gabbia era stata disposta sotto ad un albero, probabilmente per riparare l’animale dal sole. Il povero cane è stato trovato il lunedì mattina dai dipendenti della clinica. Nella nota, il proprietario ha spiegato i motivi per i quali ha dovuto prendere la difficile decisione di lasciare il proprio compagno a 4zampe.
“Il mio umano è rimasto senza casa e ha scoperto di avere una brutta malattia e per questo non può più occuparsi di me. Ho solo bisogno che qualcuno mi dia una seconda possibilità, di essere trattato con cura, dignità e amore”, recita la scritta.
Nel messaggio, il proprietario ha anche tenuto a indicare alcuni particolari, descrivendo anche il carattere del proprio cane: “Il mio nome è Fatty McFat, sono aggressivo perché sono spaventato. Il mio proprietario mi ama molto, sono la sua vita. In molti mi hanno giudicato per il mio carattere e lui ha saputo prendersi cura di me è stato l’unico che mi ha salvato, amato e coccolato. Non è giusto che io viva per oltre due mesi in un’automobile. Le mie condizioni hanno dilaniato il mio proprietario, dispiaciuto per il fatto che mi lamentavo ogni giorno, legato alla macchina. Sono molto protettivo nei confronti dell’essere umano e qualsiasi altra persona che si avvicina diventa una possibile minaccia.Il mio padrone è rimasto senza casa perché tendevo ad essere aggressivo e lui spera soltanto che io possa avere un’altra possibilità e di essere trattato con cura. Il mio padrone è molto triste e ha provato a mettersi in contatto con molte persone ma nessuno lo ha aiutato”.
Fatty è stato recuperato dall’assistente veterinario Erin Barrows che si è avvicinato molto lentamente alla gabbia per evitare di spaventare il cane.
Successivamente, la clinica si è messa in contatto con la Animal Control, la società di protezione animali che ha recuperato Fatty portandolo al canile. Tuttavia, essendovi in vigore l’eutanasia nei canili, la storia di Fatty ha colpito molti volontari. Avendo poche speranze di essere adottato in quanto aggressivo e quindi a rischio soppressione, la Fondazione Simon, associazione che si occupa del recupero dei cani, a Bloomfield, ha deciso di prendersi cura di Fatty e di avviarlo in un percorso di recupero per poi farlo adottare.
Lisa Agresti, direttrice della Fondazione Simon, ha dichiarato che si è trattato di una casualità in quanto al rifugio vi era spazio. La fondazione s’impegnerà della riabilitazione di Fat nella speranza di trovare per lui successivamente una famiglia.
Secondo le indiscrezioni, la proprietaria è stata rintracciata dagli addetti della Animal Control. La donna ha spiegato che prima di lasciare il proprio cane in quel modo ha fatto di tutto per evitarlo. La donna si era messa in contatto con diversi canili e rifugi e nessuno le aveva dato un sostengo o una mano per trovare una soluzione per Fatty.
Tuttavia, la Animal Control ha tenuto a precisare ai media che le modalità dell’abbandono in questione non sono mai giustificabili e che è sempre preferibili portare il cane presso le strutture di competenza: “C’è sempre qualcuno che è disposto ad aiutarci”, ha dichiarato un dipendente della Animal Control, sottolineando che ci vuole tempo ma che alla fine c’è sempre una soluzione migliore.
Casi di questo tipo sono piuttosto frequenti. Nel mese di luglio di quest’anno, una donna ha abbandonato il proprio cagnolino nei bagni di un aeroporto. Anche in quel caso, il povero animale era accompagnato da una nota nella quale la proprietaria raccontava il dramma che stava passando.
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