La questione della forte disparità di prezzo tra i farmaci per l’uomo e quelli destinato all’uso per gli animali è stata al centro del dibattito tenuto dalla LNDC nella sua audizione in Commissione Igiene e Sanità al Senato. La Lega Nazionale Difesa del Cane è stata impegnata come ospite ma anche in qualità di spettatore interessato, intervenendo in merito ai ddl nn. 499 e 540 interessati dalla riforma del Decreto Legislativo 193/2006 che regola l’utilizzo e la prescrizione dei farmaci veterinari.
In sostanza il principio attivo contenuto nei prodotti è lo stesso, ma un risparmio o un livellamento verso il basso dell’esborso da sostenere è attualmente impossibile perché i veterinari sono obbligati per legge a prescrivere il farmaco veterinario, anche nei casi in cui sia possibile ‘adeguarsi’ con quelli destinati alle persone. I prezzi di farmaci veterinari sia ‘titolari’ che generici inoltre risultano spesso quasi uguali, e questo fa sorgere il sospetto di presunti accordi sottobanco, a tutto discapito dei consumatori. E secondo Piera Rosati, presidente LNDC, alla base di tutto c’è un funzionamento non corretto del mercato, adducendo un esempio concreto:
“Il principio attivo PREDNISOLONE nell’ottobre del 2016 – periodo in cui è stata effettuata una specifica ricerca di LNDC – esisteva ed esiste tutt’ora per uso veterinario esclusivamente nella composizione quantitativa da 5 mg con l’effetto di obbligare all’assunzione contemporanea, per i cani di più grandi dimensioni, di numerose compresse (anche 8/10). Ma il tutto esiste anche nella sua corrispettiva versione “umana”, con un dosaggio 25 mg. Utilizzare il farmaco per gli umani consentirebbe sia il somministrare all’animale un minor numero di compresse sia un esborso più equo per il proprietario dello stesso”
E per LNDC i due disegni di legge risultano vaghi e permettono una libera interpretazione su come comportarsi, pur dando spazio alla possibilità di poter avvalersi di farmaci umani, cosa però che se non regolamentata potrebbe risultare nociva. Per questo motivo bisognerebbe permettere ai medici veterinari la possibilità di poter prescrivere anche farmaci umani generici quando le condizioni lo permettono. Sarebbe una soluzione importante visto il momento di difficile congiuntura economica.
Non mancano poi controversi eventi legati a questo aspetto, come sa bene questa persona.
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