Un cacciatore è stato condannato dal Tribunal di Livorno con per aver ucciso due rarissimi esemplari di Ibis Eremita. Si tratta di volatili dalla particolare conformazione delle penne. L’uomo in particolare è colpevole del reato di uccisione di specie particolarmente protetta (art. 30, 1 comma lett. B Legge 157) e gli è anche stata revocata la licenza di caccia con effetto immediato. In tutto il mondo esistono soltanto 300 specie di Ibis Eremita con il susseguente rischio di estinzione. La LAV plaude alla decisione di attuare una pena esemplare sottolineando come a volte non ci sia differenza tra l’attività venatoria ed il vero e proprio bracconaggio.
Solamente tre anni fa esisteva un solo esemplare di Ibis Eremita tra la popolazione migratoria di questo animale, e l’Unione Europea si è prodigata per favorirne la ripopolazione in diversi paesi del Continente, con nascite in cattività e successiva liberazione in quello che dovrebbe essere il loro habitat naturale, oltre al monitoraggio con moderne apparecchiature gps ed aeroplani leggeri.
Il Tribunale ha sottolineato come sarebbe stato impossibile per il cacciatore sparare ai due uccelli per puro sbaglio, vista la loro conformazione fisica unica nell’aspetto: l’Ibis Eremita è un tipo di volatile che si distingue facilmente per i suoi tratti indistinguibili. La LAV si è costituita parte civile e ha messo in risalto la spregiudicata attività di decimazione da parte dei cacciatori, i quali sopprimono milioni di uccelli in Italia ogni anno.
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