Arriva un grandissimo progetto direttamente all’amministrazione comunale di Livorno: un rifugio per gli animali delle donne vittime di violenza. Il programma punta a tutelare sia le donne che gli stessi animali.
Al giorno d’oggi bisogna avere una visione che sia aperta a 360° sulle problematiche di ordine quotidiano. Una di queste è la violenza da parte dei partner sulle donne. Per contrastarla, a tutto tondo, arriva anche un progetto nell’ambito del mondo animale. Un progetto che punta a salvaguardare la salute delle donne e degli animali stessi.
Ha preso piede, e ora è attivo a tutti gli effetti, nella città di Livorno. Grazie all’iniziativa dell’amministrazione comunale che decide di guardare la grave situazione intorno alle vicende di violenza contro le donne andando a toccare anche punti più significativi. Quello animale è un aspetto importante, e il motivo è legato sempre alla violenza, da evitare a tutti i costi.
“Giù le zampe”: un rifugio per gli animali delle donne vittime di violenza. Importanza unica
Alcuni progetti non basta saperli apprezzare o conoscere. Bisogna anche spiegarli. E forse è questo il compito massimo di chi una volta metteva la penna sul foglio, e ora batte le mani sulla tastiera. Spiegare, oggi, cosa può c’entrare un rifugio per gli animali per alimentare la lotta contro la violenza sulle donne.
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Molto spesso, quando in casa si ha un partner violento, quest’ultimo tende a ricattare la donna che già subisce degli abusi o delle violenze. Un vero e proprio ricatto emotivo, che potremmo definire fascista nel senso stretto della parola: “Se tu vai via, io ammazzo il cane (o qualunque altro motivo)”. Così la donna è costretta a restare e continuare a subire. Queste vicende capitano molto di più di quanto si possa immaginare.
Ed ecco che l’amministrazione comunale di Livorno decide di lanciare un progetto che potrebbe essere preso in considerazione in altre realtà o zone d’Italia. Il canile municipale La cuccia nel bosco metterà a disposizione dei box, a titolo gratuito, per tutti quegli animali che cercano una sistemazione, fosse anche temporanea, per scappare dalle atrocità che si sviluppano all’interno delle mura domestiche.
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Violenza di genere e di specie, si capisce, vanno di pari passo. I ricatti sono sempre gli stessi. Si colpisce all’animo nobile e “pulito” di chi subisce la violenza e la si immobilizza sulle scelte, ancor prima che fisicamente. Ora arriva questo progetto, che tende ad ampliare la voce e il programma. Questi i recapiti di riferimento da poter contattare in caso di violenza e casi di stalking. Livorno apre una finestra molto importante, speriamo che altri comuni facciano lo stesso.