Livorno, ancora orrore: cani avvelenati e gettati in un pozzo, scatta la denuncia da parte di LNDC, cosa c’è dietro il massacro.
Una pratica che purtroppo è all’ordine del giorno: bocconi avvelenati e altre esche letali preparate con cura da individui insospettabili. Ne abbiamo parlato più volte, ma purtroppo si tratta di una pratica davvero difficile da estirpare. Ma non solo: i metodi diventano sempre più efficaci e brutali e quotidianamente emerge un episodio ancora più sconcertante di quello precedente. L’ultima denuncia arriva dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane e arriva da Livorno, città dove qualche anno fa venne barbaramente ucciso il cane Snoopy.
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Dalla città toscana ora arriva la tragica vicenda di tre cani di proprietà, rubati dal giardino di casa per essere seviziati e uccisi. I cani sono stati ritrovati morti in fondo a un pozzo, sarebbero stati prima picchiati e poi avvelenati, poi il responsabile di tutto questo li avrebbe fatti sparire. Denuncia Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection: “Ormai notizie di questo genere sono così frequenti e raccapriccianti che sembra di assistere a un pessimo film horror, ma purtroppo è la dura realtà. Come si può arrivare a forzare la recinzione di una proprietà privata e prendere i cani per seviziarli e avvelenarli? Il livello di lucidità e predeterminazione con cui è stato commesso questo orrendo crimine è davvero inquietante”.
“A Livorno c’è una persona estremamente pericolosa che va in giro a piede libero, pronta a fare del male ad altri esseri viventi di qualunque specie, anche umana”, l’allarme lanciato da LNDC, che evidenzia: “Come sempre accade in questi casi, il proprietario ha sporto denuncia contro ignoti e LNDC si unirà alla denuncia ma il rischio di archiviazione è molto alto se le indagini non permetteranno di trovare delle tracce da seguire per identificare i responsabili. Per questo motivo è importante che chiunque abbia informazioni utili collabori perché non si può voltare la testa dall’altra parte davanti a queste atrocità”. Piera Rosati conclude: “Mi auguro che gli inquirenti vadano fino in fondo alla vicenda e facciano tutto il possibile per risalire al mostro che ha ucciso senza pietà queste tre creature innocenti. Allo stesso tempo, rinnovo il mio appello alla politica affinché tutti i proclami su leggi più severe per questi reati si tramutino in azioni concrete. Si fa un gran parlare di sicurezza in questo periodo, ma finché queste persone violente non vengono fermate nessuno è al sicuro”.
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