Una discussione tra estranei si trasforma in tragedia, durante la lite infatti un uomo ha picchiato l’altro utilizzando come arma un povero serpente indifeso
Sulle strade delle città, le discussioni accese tra sconosciuti non sono un evento raro, tuttavia, a volte, l’adrenalina può spingere a gesti inspiegabili, a comportamenti che difficilmente si possono associare alla normalità.
Un episodio avvenuto a Toronto recentemente ha mostrato come la rabbia possa offuscare il buon senso e portare a conseguenze impreviste, se non drammatiche.
Era una serata come tante, il 10 maggio, quando un uomo di 45 anni si è trovato coinvolto in una discussione con un passante, la particolarità di questo alterco sta nell’arma insolita scelta dall’uomo per difendersi: un pitone.
Laurenio Avila, questo il nome dell’uomo, era noto per passeggiare con il suo pitone al collo, una presenza che non mancava di attirare attenzione e timore ma che potesse utilizzarlo come frusta per picchiare un altro essere umano nessuno lo avrebbe mai immaginato.
Infatti quella sera nel bel mezzo della discussione, Avila ha usato il pitone come se fosse una frusta, scagliandolo contro il passante. Una scena che ha lasciato i presenti senza parole e anche chiunque abbia osservato il video.
La reazione delle forze dell’ordine non si è fatta attendere, la polizia è infatti immediatamente intervenuta su luogo.
Gli agenti scesi dalla volante hanno sedato la lite e l’uomo è stato immediatamente arrestato, oltre ad essere accusato di maltrattamento di animali e minaccia ai cittadini.
Il video dell’alterco, diffuso sui social, ha suscitato una forte indignazione tra gli utenti, molti dei quali hanno richiesto l’introduzione di un permesso per la detenzione di animali esotici, lo scempio commesso dall’uomo è una cosa atroce che non deve assolutamente ripetersi.
Questo episodio evidenzia come la conservazione di animali esotici non sia sempre associata a un adeguato senso di responsabilità ed ecco perché necessita una regolamentazione .
L’uso di un pitone come arma è un comportamento aberrante che sottolinea la necessità di regolamentare la proprietà di animali esotici e di non concedere a chiunque di poterli avere senza gli adeguati controlli.
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