L’inedito puledro, una nascita inconsueta che ha attirato molti visitatori incuriositi. I ricercatori sono impegnati sullo studio dello strano caso
Un fenomeno rarissimo che non capita spesso di vedere. Un caso che sta riscuotendo incredulità nei gruppi di ricercatori dell’Università degli studi di Perugia che stanno cercando di capire come sia stato possibile. Si tratta di un puledro maschio portato alla luce dalla fecondazione di una mula da parte di un asino Amiatino. L’insolito evento è accaduto in provincia di Viterbo, in Tuscania.
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Il luogo in cui è avvenuto il rarissimo caso è la Fattoria di Redelmo e Luca Mattioli entrambi allevatori di cavalli e muli da molte generazioni. La nascita è avvenuta lo scorso 17 aprile, in pieno lockdown, e in brevissimo tempo sono divenuti un’attrattiva locale che ha richiamato migliaia di visitatori incuriositi dall’evento. La nascita è stata ritenuta un vero e proprio miracolo, l’ultimo di pochissimi casi presenti negli ultimi quarant’anni. La notizia è stata riportata dall’Università di Perugia che ha registrato simili fenomeni a partire dal 1984 in Marocco. Qui, la particolare nascita menzionata venne interpretata in un modo piuttosto catastrofico. Le popolazioni locali temevano che segnasse l’inizio della fine del mondo o addirittura che fosse la progenie del diavolo.
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Inoltre, a quest’ultimo hanno fatto seguito quelli del 2022, nel medesimo Paese, in Cina nel 1988, in Albania nel 1994 e in Colorado nel 2007. Il singolare episodio però ha radici molto più profonde, in quanto è stato avvistato per la prima volta dal filosofo e scienziato Aristotele. Infatti “a partire dal 1527 si sono verificati un totale di 60 casi di mule che hanno partorito”. In particolare, sulla natura del fenomeno, il professore Stefano Capomaccio, genetista del Centro di Ricerca del Cavallo Sportivo ha indagato sulla spiegazione scientifica dello studio: “Stiamo svolgendo le nostre indagini sull’insolita gravidanza a livello molecolare. Forse dalla scienza riusciremo a comprendere perché l’animale, chiamato Quarantena, somiglia un pò ad un asino e per la restante parte ad un mulo. La difficoltà principale risiede nel fatto che solitamente un cavallo è dotato di 64 cromosomi, un asino 62 e il mulo rimane soltanto con il numero 63 il quale non può essere suddiviso in coppie e dunque questo dovrebbe impedire ad un mulo di potersi riprodurre.”
Un episodio difficile da comprendere, vista la sua unicità e rarità con la quale si è verificato nel corso degli anni. Sicuramente, Capomaccio insieme a Maurizio Monaci, ginecologo del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Perugia riusciranno a trovare la spiegazione precisa e attendibile.
Intanto, rivolgiamo i nostri auguri di una vita felice al giovane puledro.
Benvenuto al mondo piccolo.
(Fonte video: Stefano Capomaccio)
Benedicta Felice
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