400 mila nuovi pulcini allevati al giorno nel più grande incubatoio del mondo
Dopo la diffusione dei più grandi allevamenti di maiali al mondo, grattacieli nei quali gli animali sono allevati in gabbie all’interno di grosse stanze tecnologiche, la Cina vanta anche il più grande incubatoio del mondo con ben 400 mila pulcini al giorno.
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Essere Animali torna a denunciare questi tipi di allevamenti dove di media vengono fatti nascere 300 mila pulcini alla settimana, diffondendo le immagini di un servizio condotto dall’agenzia stampa britannica Reuters.
Allevamenti a catena che mostrano alienanti sistemi di produzione.
“Il fatto che si stiano producendo esseri viventi e non bottiglie di plastica non è minimamente considerato”, denuncia l’organizzazione animalista.
In questi tipi di allevamenti, spiega Essere Animali, “le femmine vengono infilate come dei gettoni in un macchinario automatico a cui rimangono appese per la testa, subendo il debeccaggio in tempi record (sono “processati” 3500 pulcini ogni ora). Saranno quindi vendute agli allevamenti per crescere e produrre uova”.
Nessun spreco nel settore. Ii pulcini maschi laddove non vengono triturati, sono invece destinati ad un sottomercato, quello degli alimenti per serpenti che, ricorda Essere Animali, in Cina “saranno usati come ingrediente nella medicina tradizionale locale”.
Le stesse modalità sono diffuse in tutte le strutture simili, in tutto il mondo.
Il nuovo incubatore in Cina ha un valore di 37 miliardi di dollari. Huayu Wang Lianzeng, il proprietario dell’azienda, secondo le indiscrezioni, sta cercando di implementare la produzione. Infatti, ha finanziato la costruzione di un altro incubatoio di queste dimensioni a Chongqing dove si prevede una produzione annuale di 180 milioni di pulcini.
Se da una parte, gli imprenditori restano fedeli al profitto, rispondendo alle esigenze di mercato, dall’altra, è il consumatore che con le sue scelte può iniziare a cambiare le cose.
“E’ proprio a noi consumatori che spetta quindi il compito di cambiare la nostra alimentazione per evitare la sofferenza inutile di milioni di animali”, conclude Essere Animali.
Oltre 150 organizzazioni hanno aderito alla campagna internazionale “End the cage” contro gli allevamenti in gabbia e intensivi, per sensibilizzare e fare leva sui governi. Una questione che sta diventando cruciale per la tutela degli animali come pure per il tema dell’ambiente.
Tra i paesi che si stanno interessando alla questione, la Svizzera sta pensando di abolire gli allevamenti intensivi di animali, ritenuti “dannosi anche per l’ambiente”.
Una proposta di legge, presentata da parlamentari che sarà discussa prima di un referendum con il quale vietare questi allevamenti intensivi.
L’iniziativa denominata “No all’allevamento intensivo in Svizzera ” è stata lanciata a giugno 2018. I promotori sono riusciti a raccogliere oltre 100mila firme, con le quali chiedono di modificare l’articolo 80 della Costituzione federale elvetica. Non solo gli allevamenti intensivi violano il benessere degli animali ma sono anche responsabili dei cambiamenti climatici contribuendo surriscaldamento globale, della scarsità d’acqua e della fame nel mondo come conseguenza e infine aumenta la resistenza agli antibiotici.
La nuova proposta di legge pone al centro la dignità degli animali nell’industria zootecnica con la quale introdurre nuovi criteri per il loro alloggio e l’assistenza come l’accesso allo spazio esterno e il numero massimo di animali possibili in una stalla.
Inoltre, dovranno essere stabiliti ulteriori regolamenti per quanto riguarda l’importazione dei prodotti di origine animale e quindi gli accordi con paesi esteri. In base al testo di legge che sarà discusso in Parlamento, è prevista una fase di transizione, di 25 anni per riconvertire il sistema.
Sicuramente, se la legge sarà approvata, la Svizzera potrà diventare un precedente che non potrà essere ignorato da altri paesi.
Video sul più grande incubatoio al mondo:
Come sostituire le uova, clicca qui: sostituire-le-uova
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C.D.
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