Ancora violenza e crudeltà nei riguardi di due randagi in provincia di Trapani, in Sicilia. Le due piccole vittime sono state ritrovate domenica 8 gennaio, in una zona di campagna, in contrada Dibergato a Marsala. Entrambi sono stati atrocemente torturati: dopo averli legati per le zampe, il loro aguzzino li ha uccisi in due modi diversi. Il primo cane è stato colpito a bastonate fino alla morte, mentre il secondo è stato strangolato.
Un’atrocità duramente condannata dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane che ha presentato una denuncia contro ignoti, chiedendo a chiunque di fornire informazioni utili a rintracciare i responsabili.
“Questi eventi per me restano inspiegabili e mi provocano grande dolore e preoccupazione. Dolore per le vittime, due poveri cagnolini inermi che evidentemente si sono fidati della persona sbagliata. Preoccupazione perché in circolazione ci sono esseri disumani che sono capaci di gesti così crudeli su creature indifese e rappresentano un pericolo per tutti, animali e persone”, ha dichiarato Piera Rosati, Presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, sottolineando che “avvenimenti come questi ci fanno capire che c’è ancora tanta strada da fare e ancora una volta torniamo a chiedere pene più severe ma, soprattutto, un maggiore impegno da parte di Enti, istituzioni, forze dell’ordine e magistratura affinché promuovano un vero e proprio cambiamento culturale attraverso azioni concrete”.
Un gesto violento compiuto ancora una volta contro esseri indifesi che si son fidati di chi li ha poi barbaramente uccisi.
Fatti di questo tipo sono ricorrenti nella zona come in molte aree isolate del paese dove permane una cultura in cui vi è l’assenza di educazione al rispetto di un animale, come recentemente accaduto in Sardegna.
Proprio recentemente, il Comune di Marsala ha avviato un tavolo tecnico per il problema del randagismo sempre più crescente. L’iniziativa ha coinvolto anche alcune delegazioni come l’Oipa per individuare delle strategie come ad esempio la sterilizzazione. Infatti, anche nei canili vi è il problema del sovraffollamento, legato al fenomeno degli abbandoni, spesso di cucciolate indesiderate ed è difficile risalire ai proprietari in quanto non vi è un vero e proprio monitoraggio sul territorio e la cultura di mettere il microchip ai cani, come diffuso nelle aree di campagna non solo in Sicilia ma in molte altre regioni del Belpaese, permeate di una mentalità arcaica e senza scrupoli.