E’ stata trovata circa due mesi fa ma le autorità inizialmente non hanno diffuso la notizia per accertare le condizioni della bambina, soprannominata dai media la piccola Mowgli, come il protagonista del “Libro della giungla”. Dalla finzione alla realtà: il passo è veramente breve. E ci si chiede se Rudyard Kipling non si sia allora ispirato ad una personaggio realmente esistito alla luce di quanto scoperto in una foresta dell’Uttar Pradesh, in India.
Secondo quanto riferiscono i media indiani, ripresi dalle testate di tutto il mondo, circa due mesi fa, un poliziotto, Suresh Yadav, vice ispettore della polizia locale, durante un pattugliamento nella Riserva naturale di Katarniaghat ha visto passare un branco di scimmie, notando fra gli esemplari un cucciolo umano. L’uomo si è accorto che si trattava di una bambina totalmente nuda e ha così cercato di avvicinarla.
La bambina era già stata avvistata da un gruppo di boscaioli che quando cercarono di prenderla, furono attaccati dal branco delle scimmie che avrebbero difeso il loro piccolo membro. In un secondo momento, solo l’agente della polizia, determinato a portarla via, è riuscito nell’impresa non senza rischi: infatti, la ragazzina di circa 8 anni quando ha visto avvicinare l’uomo ha cercato di spaventarlo, emettendo grida come i primati. Solo dopo un po’ di pazienza, il poliziotto sarebbe riuscito a prendere la bambina, correndo in automobile per scappare via dal branco di scimmie che lo stava inseguendo.
Durante una conferenza stampa che si è tenuta ieri, per annunciare a tutto il mondo il ritrovamento di questa bambina, il medico che la sta seguendo, D.K. Singh, ha riferito che a distanza di due mesi il suo comportamento resta simile a quello degli animali, in quanto la bambina mangia direttamente con la bocca, cammina con mani e piedi ed emette suoni gutturali.
“Dopo settimane di cura, la sua salute è migliorata, e la sua posizione è prevalentemente eretta, anche se continua a voler fuggire ogni volta che vede un essere umano. Ha cicatrici ovunque sulla pelle, segno che è vissuta e cresciuta insieme agli animali”, ha dichiarato il medico.
Lo staff di esperti sta cercando di capire la provenienza della piccola Mowgli ma soprattutto come sia stato possibile che sia sopravvissuta in mezzo al branco.
L’ispettore Singh ha raccontato ai media che la bambina “era terrorizzata dalle persone e non riusciva a capire le parole umane. Al momento dell’avvistamento era circondata da tre esemplari, Indossava degli indumenti ormai piccoli e sporchi, come se fosse stata abbandonata dalla sua famiglia: “Sembrava debole e aveva molta fame. Le abbiamo dato un po ‘di cibo da mangiare. Sembrava infelice. Se non l’avessimo salvato, avrebbe potuto essere mangiati da altri animali”, ha dichiarato l’ispettore.
A distanza di due mesi, la piccola Mowgli che lo staffa ha chiamato Durga come la Dea guerriera, ha ancora attacchi di rabbia e teme le persone. Come riferisce il telegraph, il team di psicologi ha riferito che nel modo in cui risponde alle richieste umane indica che la bambina abbia avuto un breve contatto iniziale con gli umani prima di vivere con gli umani, ma per il momento è difficile stabilire l’arco di tempo.
“Il modo in cui risponde agli umani indica che ha memoria di loro”, ha dichiarato lo psicologo Mr Lal che la sta seguendo, spiegando che la bambina “capisce quello che gli viene detto, ma non sa parlare e a volte sorride”.
Di sicuro, la piccola Durga ha vissuto per anni con le scimmie che l’hanno protetta e cresciuta come un membro del loro branco. Uno straordinario caso di interazione tra specie che di sicuro riserverà ancora tante sorprese.
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