E’ davvero triste, guardare queste creature negli occhi e sapere che per loro c’è stata solo sofferenza e sfruttamento. Esseri innocenti e indifesi che dipendono in tutto e per tutto dall’uomo. Traditi nell’animo, usati e gettati come roba diventata ormai inutile.
E’ il destino di molto esemplari destinati alla riproduzione intensiva e quando si tratta di allevamenti illegali ci sono casi davvero drammatici. E’ la storia di questa dolce American Bulldogue, ritrovata vagante per le strade di Birmingham. La dolce bulldogue era un esemplare piuttosto giovane, sfruttato a tal punto per la riproduzione tanto da aver provocato una deformazione del suo corpo. Nonostante la giovane età, l’esemplare era ridotto in fin di vita. Aveva diverse patologie alle mammelle legate ai parti continui, problemi alla schiena e alla pelle che presentava diverse infezione dovute al deperimento dell’animale.
I veterinari della Rspca, società di protezione animali britannica non hanno avuto dubbi sul dolore e la sofferenza del cane che riusciva a malapena a reggersi in piedi. Ecco perché dopo averla tenuta sotto osservazione per diverse ore, hanno deciso di mettere fine al suo dolore e di sopprimerla.
“È davvero triste perché era molto bella e socievole. Ma era evidente che stesse soffrendo. Il suo comportamento era sottomesso e aveva problemi per muoversi”, dichiara uno degli ispettori della Rspca che ha seguito il caso.
Dopo essere stata ridotta in schiavitù e sfruttata fino al massimo, questa dolce cagnolina è stata abbandonata per strada. Il caso ha sollevato lo sdegno e la stessa Rspca ha evidenziato quanto questi poveri animali siano vittime della moda e della tendenza del momento.
Infatti, secondo quanto riferiscono, un cucciolo di American Bulldogue sul mercato di media costa 55o euro. Non a caso, le autorità locali e le organizzazioni animaliste hanno ricordato che il commercio dei cuccioli nel Regno Unito è un settore che conta un giro d’affari di 100milioni di sterline. Un mercato importante che attira numerose criminalità. Per questo si rivela necessario non solo attivare maggiori controlli ma anche responsabilizzare gli acquirenti, invitandoli ad accertarsi dell’allevamento di provenienza dei loro cuccioli.
Questa esemplare è il simbolo dello sfruttamento degli allevamenti intensivi. Per lei non c’è stato nulla da fare. Ma la Rspca ha deciso di avviare un’indagine, sperando di individuare i responsabili.
C.D.
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