Rischia di essere uno sterminio su larga scala in piena regola, quello che è programmato per questo mese in Spagna, dove decine di migliaia di Levrieri verranno messi a morte al termine della stagione locale della caccia. I ‘Galgos’ sono particolarmente abili in questa pratica e la loro riproduzione viene favorita senza alcun controllo, con il risultato che poi si finisce in sovrannumero e la loro popolazione risulta essere ben al di sopra del normale.
A tutto questo si ovvia perciò con l’uccisione indiscriminata degli stessi cani, specialmente se considerati non più idonei alla caccia, per l’età avanzata o per problemi fisici. I proprietari molto spesso si liberano di loro senza alcuno scrupolo, consolandosi del fatto di non dovere più affrontare delle spese per il loro sostentamento, e quindi i Levrieri nel migliore dei casi vengono abbandonati in luoghi isolati dove risulterà per loro procacciarsi del cibo, oppure vengono brutalmente ammazzati con le più barbare pratiche, come ad esempio gettarli in un pozzo o da un dirupo o addirittura bruciarli vivi.
Ma anche addestrarli alla caccia risulta essere un qualcosa di davvero abominevole: stipati senza acqua né cibo, vengono esercitati alla corsa tenendoli legati ad un veicolo a forte andatura. Tutto questo è stato denunciato da diverse associazioni animaliste spagnole, secondo le quali sono ben cinquantamila i cani coinvolti annualmente in quello che è stato definito come “l’olocausto dei Levrieri”. E gli animalisti spagnoli trovano il forte sostegno dei colleghi provenienti da Italia, Francia e da altri paesi, per creare un fronte comune contro questo terribile massacro.
Per esempio dalle nostre parti c’è il Progretto Spagna dell’ENPA, capeggiato da Gilberto Donghi, ad interessarsi del caso. Periodicamente vengono organizzati dei viaggi in Spagna allo scopo di recuperare e salvare quanti più Levrieri possibile, grazie anche alla sinergia con le associazioni del posto come’ Galgos en Familia’ di Malaga e la ACUNR, Animales cun un nuevo rumbo, di stanza a Madrid. Questa operazione riesce a far si che almeno 100 Levrieri all’anno scampino quello che è un destino tragico.
E nella giornata di oggi era atteso a Bergamo l’atterraggio di otto cani, sette Levrieri ed un Terrier. Perché di fatto a rischiare non sono solo i Levrieri ma altre razze canine. E non mancano testimonial famosi contro questa barbarie, come ad esempio la famosa attrice francese Brigitte Bardot, la quale si era resa promotrice di una petizione attraverso la fondazione che porta il suo nome, il cui scopo è quello di dire basta a questo scempio.
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