Lettera del cane guida in quarantena: “Cosa mi aspetto per la fase 2”

Lettera del cane guida in quarantena: “Cosa mi aspetto per la fase 2”

York e la sua padrona non vedente scrivono una riflessione sul Coronavirus. Cosa c’è scritto nella lettera del cane guida e di Renata.

Cane guida
Cane guida (Foto Adobe Stock)

Una lettera, una riflessione, degli interrogativi forse senza risposta e delle speranze. E’ un concentrato di tutto questo la lettera scritta dal cane guida York e dalla sua padrona non vedente Renata, in quarantena da 50 giorni ormai. La lettera che è stata pubblicata, tra le altre, anche da “La voce di Asti“; scalda il cuore e allo stesso tempo offre spunti di riflessione durante questo periodo difficile.

“Sono un cane guida e non un geometra”… la lettera del cane guida

La lettera di York
La lettera di York (Adobe Stock)

York e Renata affidano a una classica lettera i loro pensieri; è il cane guida a parlare in prima persona. Ecco un estratto.

In questi giorni ho dovuto cambiare ritmi e abitudini, il mio adorato parco è stato recintato – si legge – Esco […] per espletare i miei bisogni ma sono sempre uscite rapide e limitate […] Regole che Renata sta rispettando e […] anche io devo assolutamente condividere. […] Tutto mi pare strano, mi riposo molto e mi annoio anche molto […] Renata mi dice delle cose che io non comprendo. […] Presto ci sarà la fase 2, […] si dovrà mantenere una distanza di due metri, fare le file davanti ai negozi e rispettare la cosiddetta distanza sociale. […] Io dovrò svolgere il mio lavoro come sempre ma […] non potrò mantenere le distanze prefissate e lei non può controllare quello che avverrà intorno a noi. Il mio compito è di guidarla e di segnalare ingombri, barriere architettoniche ma non potrò prevenire eventuali trasgressioni di regole“.

Infine una speranza e un appello a tutti “Confido pertanto nel buonsenso e nell’aiuto delle persone che incontreremo, saranno anche loro a darci una mano, ovvero ad agevolarci a mantenere la giusta distanza sociale […] Un senso civico e un senso di generosità umana potranno colmare questo grande problema che si sta prospettando per la vita di tanti disabili visivi. Rispettiamoci a vicenda, collaboriamo […]“.

La firma in calce è ovviamente la zampetta di York.

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S.C.

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