Tutte le soluzioni su dove lasciare il cane quando si parte in vacanza
Con l’arrivo della stagione estiva, sale la preoccupazione per gli abbandoni. Si tratta, come ogni anno, di un periodo in cui la maggior parte delle famiglie si trasferisce in vacanza al mare, in montagna o in altre località. La frenesia per l’organizzazione e per la partenza spesso e volentieri trova degli ostacoli, soffermandosi a guardare quel compagno peloso che fino a quel momento era la cosa più dolce che ci fosse in casa.
Pensando alle ferie, quel batuffolo, voglioso di carezze, nella mente di alcune persone, si trasforma in una specie di mostro, un essere che limita qualsiasi spostamento. Per molti, è semplice sbarazzarsi di un animale e con semplice indifferenza e disinvoltura, riescono a liberarsi senza difficoltà del “problema”.
Molti cani e altri animali, nel periodo estivo sono vittime di abbandoni perché c’è chi non prova nessun sentimento né tanto men, un ben che minimo di senso di colpa, lasciandoli al loro destino, condannandoli spesso a pericoli anche letali.
Un animale domestico, cresciuto e curato in una famiglia, non potrà mai a cavarsela da solo, non sarà mai in grado di trovare del cibo e per lui ogni elemento all’esterno diventa un pericolo. La sceneggiatura sarà sempre la stessa: il risultato sarà quello di cani spaventati, terrorizzati, braccati da randagi; cani investiti o feriti che approdano nei canili dove lentamente si lasciano morire, afflitti dal senso dell’abbandono. Una condizione che resta sempre celata ma che in realtà è palese davanti agli occhi di chi conosce il comportamento dei cani.
Non tutti lo sanno, ma è utile ricordare che ci sono diversi modi per andare in vacanza senza per forza pensare che il cane sia un ostacolo.
Ecco allora qualche piccolo suggerimento che può essere sempre utile.
Tuttavia, nel caso di un animale domestico qualsiasi sentimento “egoico” dovrebbe decadere e come c’insegnano i nostri animali pelosi, non c’è niente di più naturale nella propensione all’altruismo e alla spontaneità nei rapporti interpersonali, tanto più quando si tratta di piccole vite bisognose e che dipendono in tutto e per tutto da noi. Superato il problema “individualistico” per intenderci, è bene anche ponderare il tipo di amico o la persona alla quale chiedere un aiuto. Ecco un piccolo riepilogo:
In base ad alcuni accordi sia economici che logistici, la pet sitter potrà recarsi a casa dei proprietari per portare fuori il cane e dargli da mangiare oppure accogliere l’animale nella propria casa, a modo di pensione. Negli ultimi tempi, grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie, attraverso la rete sono state promosse diverse iniziative di “pet sitter” o “dog sitter”: da gruppi facebook a delle vere e proprie app o società che offrono un servizio di collegamento per ottimizzare l’offerta in base al territorio di residenza.
Ad esempio la app Pet me anche servizio online, permette a chiunque di registrarsi gratuitamente per individuare la “pet sitter” più vicina al luogo di residenza e di mettersi on contatto con lei. Si tratta di un sistema facile e utile attraverso il quale valutare non solo le tariffe ma anche la professionalità, l’esperienza e la disponibilità della pet sitter nel periodo di ferie considerato.
La scelta della pensione deve essere ponderata fin dall’inizio e mirata a rispettare le abitudini del cane e le sue esigenze
In alta stagione, le tariffe tendono ad essere più elevate. Il prezzo varia dagli 11 euro fino ai 25 euro al giorno di media. Alcune pensioni prevedono dei pacchetti per i periodi più lunghi e in caso, il proprietario potrà sempre cercare di trattare un pochino il prezzo, cercando la via di mezzo migliore, in base anche alle proprie disponibilità economiche. Mantenere un cane per dieci giorni in pensione, può arrivare ad una media di 200/250 euro.
Per alcune persone si tratta sicuramente di una spesa importante, eppure, rispetto al costo dell’intera vacanza, può rivelarsi in parte un costo che si potrà sicuramente affrontare e da preventivare per il bene del proprio animale, evitando l’abbandono.
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In tal senso, negli ultimi anni sono aumentati i luoghi di villeggiatura che accettano i cani. Strutture “Pet friendly” dove i nostri compagni a 4zampe sono i benvenuti. Lo stesso vale per i trasporti pubblici, compagnie aeree, treni o navi che in alta stagione spesso e volentieri promuovono pacchetti e offerte per i pets.
Ormai la scusa per cui “l’albergo non accettava i cani” non è più valida e vi sarà sempre l’alternativa giusta per trovare il compresso migliore per portare il proprio animale in vacanza.
Chi è responsabile e ama il suo pet riesce ad organizzare per tempo la vacanza ideale anche con il proprio compagno a 4zampe.
Anche in località balneari, sono in aumento le spiagge per i cani: spiagge attrezzate con ombrelloni e sdraie oppure con aree di spiaggia libera riservate ai nostri pet dove sarà possibile soggiornare, prendere il sole in compagnia del proprio cane all’insegna del divertimento. Le cosiddette “dog beach” ovvero, spiagge per i cani dove tutto è a misure di fido. A dire il vero, si tratta di un’area dove l’allegria è garantita e chi, magari, si diletta a fare due passi lungo il bagno asciuga non può fare a meno di accorgersi di cosa significa la dog beach: un pullulare di cani felici, intenti a correre a destra e sinistra, a socializzare con i loro simili e a tuffarsi in acqua. Un scodinzolio perenne che mette armonia e gioia al soggiorno.
I proprietari devono tuttavia conoscere il proprio cane, prevenire il suo comportamento in caso dell’insorgere di antipatie tra esemplari.
Sempre nei luoghi di villeggiatura ci sono alcune località che hanno attrezzato anche della dog area ideali per portare a spasso i cani in tutta tranquillità. Per gli amanti degli animali si tratta di servizi che facilitano la vita e il soggiorno estivo per cui sicuramente l’invito è rivolto a tutti i Comuni e località turistiche a creare delle aree di questo tipo per poter attirare qualsiasi tipo di turista.
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C.D.
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