Ancora delle spiacevoli e deprimenti immagini che arrivano dall’interno di uno zoo, dove un leone, di nome Ombra, è stato ridotto pelle e ossa. Ora combatte per rimanere in vita.
Dire di non essere vicini a un cambiamento non sarebbe dire il vero. Le persone, ovviamente quelle più sensibili alla pratica animale, ogni giorno lottano affinché i nostri amici a quattro zampe possano vivere, sempre di più, una vita degna di essere chiamata con questo nome. Soprattutto, favorendo per loro la costruzione di un habitat che sia davvero alla portata di ciò che serve per mantenere un ottimo stato di salute.
Appurato questo primo punto, dobbiamo anche dire che il cambiamento verso il mondo animale è ancora in fase evolutiva. Anzi, in alcuni angoli della terra non lo si intravede nemmeno. E quando parliamo in questi toni ci riferiamo soprattutto a quei luoghi dove per poter cambiare davvero qualcosa si dovrebbe abbattere il luogo stesso: lo zoo, delle vere e proprie carceri per gli animali.
Anche la notizia di oggi, purtroppo, ci porta all’interno di una di queste carceri, lo zoo appunto, per raccontare la triste storia di un leone, di nome Ombra. Colui che dovrebbe essere, per antonomasia, il “Re della foresta”, viene ridotto pelle e ossa da alcuni esseri umani (se così possiamo definirli) senza un briciolo di umanità e di sensibilità. Per fortuna, però, qualcuno ha alzato la voce e ora s’indaga sull’accaduto che andiamo a descrivere.
Per raccontare questa storia dobbiamo “volare” in Nigeria, esattamente al Gamji Gate Zoo, il “carcere per animali” di Kaduna, città della nazione poc’anzi citata. Un uomo, che era entrato per visitare lo stesso zoo, dopo pochi passi si è trovato dinanzi ai suoi occhi il leone Ombra, il quale suscita in lui subito molta curiosità e paura.
Passano pochi secondi e alla paura subentra uno stato di disagio e angoscia per la situazione che questo uomo comincia a vedere davanti a sé. Il leone è completamente denutrito, ridotto pelle e ossa. Si capisce fin da subito che è stato lasciato allo stato brado da parecchio tempo. L’uomo, in preda a un attacco di rabbia, filma tutto e poi gira la clip a un’associazione che si occupa di salvaguardare gli animali, soprattutto quelli tenuti in cattività: la Wild@Life.
Quest’ultimi sono intervenuti per cercare di tirare fuori il leone e lo hanno trovato in pessime condizioni. Non solo il leone. Intorno c’erano altri animali chiusi in gabbia come le scimmie, coccodrilli e struzzi, tutti tenuti, chi più chi meno, in stato pietoso. Ora Ombra, preso in cura e sotto stretta sorveglianza, combatte tra la vita e la morte per colpa di un gruppo di esseri umani che ancora si credono dio sceso in terra.
Per capire tutta la brutalità dell’evento basta leggere le poche parole riportate dall’uomo che ha filmato lo stato in cui versava il leone in questione: “Quando l’ho visto sembrava sul punto di morire, non c’erano vita in lui. Mi è salita una rabbia infernale e ho deciso di documentare tutto. Penso non metterò mai più piede in uno zoo, anzi: spero li chiudano presto”
Lo zoo in questione, ora, è sotto stretta sorveglianza delle autorità competenti e quasi sicuramente si forzerà per farlo chiudere al più presto, com’è già successo con un altro zoo del Burkina Faso.
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