“Una tassa che agevola i soliti ignoti” così l’ha definita il nazionale dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa) Carla Rocchi commentando l’emendamento alla legge di Bilancio con il quale si vuole inserire una tassa comunale per i cani non sterilizzati.
Secondo quanto viene riferito, l’emendamento in questione ha superato l’esame dell’ammissibilità ed è stato presentato dal deputato PD Michele Anzaldi in occasione della legge di Bilancio.
Tuttavia non tutte le associazioni sono dello stesso parere e l’Enpa evidenzia che chi chi ha presentato questa proposta “denota una sconcertante misconoscenza delle cause alla base del randagismo. Una misconoscenza dietro la quale, a nostro avviso, si cela l’ennesimo tentativo di fare un favore ai soliti noti, cacciatori e allevatori”.La Rocchi, ha poi aggiunto che l’autore della proposta “ignora, o fa finta di ignorare, che laddove esiste un problema di sovrappopolazione canina, esso è causato non tanto dai proprietari di cani che vivono nei centri abitati, ma proprio da quegli allevatori, agricoltori e pastori che non sterilizzano i propri animali e li lasciano vagare liberamente sul territorio. Vale a dire proprio da chi si vorrebbe esentare dall’obbligo di sterilizzazione. Pertanto, ai nostri rappresentanti che volessero avventurarsi su campi a loro ignoti suggerisco almeno di acquisire qualche utile elemento di giudizio prima di fare proposte irricevibili”.
L’associaione Earth è del parare contrario e ha accolto favorevolmente l’emendamento definendolo una proposta concreta per promuovere la cultura della sterilizzazione e contrastare il dilagante fenomeno del randagismo: “I cuccioli non desiderati e portati in canile rappresentano un costo ingente per i comuni e quindi anche per i cittadini che pagano per tenerli reclusi. Auspichiamo che da un lato ci possa essere una tassa e dall’altro siano previsti degli incentivi economici per la sterilizzazione”, ha dichiarato Valentina Coppola, presidente di EARTH.
Una situazione davvero paradossale in quanto troppe volte gli abbandoni derivano proprio dalla scarsità economica delle famiglie italiane. Anziché andare in contro alla popolazione, proteggere gli animali, c’è chi pensa di dover introdurre una tassa ulteriore e ciò comporterebbe di sicuro una nuova ondata di randagismo.
Non a caso, la stessa presidente Enpa ha ricordato che la 281/91 è una buona legge che, dove applicata correttamente, ha permesso di debellare la piaga del randagismo, spiegando che i primi a non attuarla sono proprio le Regioni, i Comuni e le Asl: “Attenzione perché la tassa sui cani, in quanto strumento punitivo, potrebbe aggravare e non risolvere il problema; potrebbe cioè di incentivare gli abbandoni. Il randagismo, invece, si batte con misure premiali e agevolazioni: lo dimostra l’esperienza di chi questa piaga è riuscito a debellarla”.
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