L’elefante con la protesi, una storia che fa rabbrividire per l’immensa crudeltà che contiene. Per fortuna però è stata sconfitta grazie ad un’idea
A meno di due anni era stato trovato che vagava, completamente da solo, nella foresta. Una parte della zampa anteriore, precisamente quella sinistra, era stata amputata ed era malnutrito. Stiamo parlando di un elefante asiatico, che fin dalla tenera età ha subito un grave maltrattamento. Ecco la sua storia…
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L’elefantino si chiama Chhouk ed è l’esempio dell’amore per la vita che non si arrende, neanche quando quella stessa vita diventa fonte di dolore e di tristezza. La sua forza è stata la scintilla che gli ha permesso di superare il momento più difficile di tutta la sua esistenza, pur essendo molto giovane. Fondamentale però è stato l’aiuto apportato dai volontari del WWF che lo hanno salvato da una morte sicura. Appena i membri di questa importante organizzazione lo hanno trovato, non lo hanno lasciato solo al suo destino, ma gli sono stati costantemente vicini donandogli tutte le cure necessarie per il suo spostamento. In particolare, si è occupato di ciò, il responsabile del programma di salvataggio Nick Marx che per controllarlo costantemente ha deciso di procurarsi un’amaca e restare insieme a lui, per il periodo di tempo di una settimana.
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Poi, non appena il cucciolo ha recuperato le forze, è stato condotto al centro di salvataggio della fauna selvatica denominato Phnom Tamao nel quale gli specialisti poterono occuparsi della cura delle sue ferite. Il piccolo aveva parte della zampa amputata per mezzo di una trappola costruita dai bracconieri. La trappola è stata realizzata con dei cavi di ferro che hanno la funzione di paralizzare le zampe degli animali. Purtroppo, questi strumenti di morte rappresentano una forte minaccia per 700 specie che popolano il Laos, La Cambogia e il Vietnam.
Una volta giunto sul posto, i veterinari hanno dovuto prendere una decisione tremenda ma necessaria: amputargli la zampa fino alla parte sotto il ginocchio, facendogli fare una serie di interventi. Nonostante la terribile scelta, i medici hanno pensato ad un rimedio per permettere all’elefante di camminare. In ragione di ciò, essi hanno fatto costruire una protesi su misura da parte della Scuola cambogiana di protesi e ortesi (la CSPO) che gli ha permesso, in brevissimo tempo, di condurre una vita normale.
La protesi ha bisogno di una costante manutenzione e per tale motivo, il pachiderma è costretto a vivere in cattività. Infatti, nel corso del tempo, il piccolo ha cambiato ben 12 protesi. Tuttavia, grazie alle cure dei volontari ha potuto raggiungere i 15 anni di età che lo ha portato a divenire il simbolo della Wildlife Alliance che è rimasto accanto a lui fino al momento del suo ritrovamento.
Chhouk non potrà ma più condurre una vita normale a causa della crudeltà dei bracconieri. Non potrà più cambiare la sua infanzia ma potrà vivere e ringraziare i suoi soccorritori per le costanti cure che gli affidano.
Ora la nostra speranza è che l’elefante possa trovare un pizzico di serenità che non ha mai avuto.
Buona fortuna piccolo!
I video della rinascita dell’elefante
Benedicta Felice
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