Gli animali domestici, come cani e gatti, sono fonte di felicità e gioia per i loro proprietari, in più, permettono loro di vivere più a lungo, di essere meno ansiosi e di sentirsi amati. Molti proprietari parlano con i loro animali domestici e sembra che questa sia una prova di intelligenza.
“Ti sono mancato? Cosa ne pensi di una passeggiata? »,« Sei il più bello di tutti »… Se queste frasi ti sembrano familiari perchè spesso le dici al tuo cane, non ti preoccupare, non sei l’unica persona al mondo con questa abitudine. È un antropomorfismo, una tendenza a dare a animali, oggetti e cose certe peculiarità umane. Inoltre, sembrerebbe che se lo fai, sei super intelligente.
Infatti, secondo Nicholas Epley, professore di scienze comportamentali all’Università di Chicago, parlare con il proprio animale domestico è un segno di intelligenza, proprio come parlare con oggetti inanimati, automobili o anche alle piante.
La mente umana è costantemente alla ricerca di comunicazione, quindi insiste nel fare connessioni con il proprio ambiente, pur sapendo che potrebbe non avere una risposta. È un modo per ottenere alleati e generalmente è un istinto di sopravvivenza sviluppato.
Inoltre, secondo il professor Epley, parlare agli animali, o nominare oggetti come un’auto o una pianta, significa che hai una maggiore capacità di adattamento al tuo ambiente e quindi maggiore intelligenza di altri.
Nota che anche cani e gatti si sono evoluti per capirci. I cani sono in grado di percepire molte cose dite, riconoscere un numero di parole, identificare le nostre azioni e il tono con cui diciamo le cose. I gatti, nel frattempo, riconoscono la voce del loro proprietario e gli ordini, senza necessariamente distinguere e chiaramente parole.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Science e condotto da ricercatori dell’Università Lorand Eötvös (Budapest, Ungheria), i cani hanno la capacità di comprendere le parole, indipendentemente dall’intonazione, grazie all’attività di una parte del loro cervello, dedicato all’udito. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che c’è una maggiore attività nelle aree cerebrali legate alla ricompensa primaria quando le informazioni lessicali e intonazionali sono coerenti. Pertanto, i cani creano un legame tra intonazioni particolari (aggressive o morbide) e le parole usate. Questo permette loro di sapere se saranno ricompensati o meno. D’altra parte, uno studio dell‘Università del Sussex, nel Regno Unito, ha affermato di riconoscere anche l’attenzione del relatore. I cervelli dei cani hanno aree simili a quelle delle persone e sono quindi sensibili a voci e suoni. Possono interpretare le informazioni nello stesso modo in cui usiamo gli stessi meccanismi.
Inoltre, nel campo del comportamento, gli animali domestici hanno anche la capacità di sentire la nostra tristezza, depressione o esaltazione ed è per questo che la loro compagnia e il loro affetto hanno virtù terapeutiche. Inoltre, è possibile ottenere aiuto e assistenza attraverso la pet therapy, una terapia che evidenzia i benefici degli animali sull’uomo.