Mucche “3 D”, dalla Russia pascoli virtuali per una resa migliore del latte

Mucche “3 D”, dalla Russia pascoli virtuali per una resa migliore del latte

Le mucche “3 D” dal pascolo alla realtà virtuale. Un esperimento creato per incentivare una maggiore produzione del latte con più serenità

Produzione del latte (Foto Pixabay)
Produzione del latte (Foto Pixabay)

Dalla Russia, arriva un esperimento che ha tutto il sapore della beffa e dell’assurdità. Un esperimento per far sentire gli animali al loro agio, si tramuta in una triste illusione. Il caseificio RusMoloko, situato nei pressi di Mosca ha deciso di offrire alle proprie mucche da latte dei pascoli virtuali. L’iniziativa rappresenta una sorta di incentivo per la riduzione dell’ansia e la conseguente resa di una maggiore produzione del latte.

Le mucche “3 D” e l’illusione di essere nella realtà

Tre mucche (Foto Pixabay)
Tre mucche (Foto Pixabay)

Il progetto è nato in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e prevede di far indossare agli animali degli occhiali VR grazie ai quali avranno l’illusione di trovarsi all’interno di pascoli veri.

L’idea è stata creata da un gruppo di ricercatori che ha valutato lo stato emotivo dei bovini nei caseifici, constatando una maggiore produzione del latte, di qualità superiore, e una maggiore condizione di serenità e relax. A questa si è aggiunta l’iniziativa adottata dagli altri allevamenti di far ascoltare loro della musica classica o simulare un massaggio tramite l’utilizzo di spazzole rotanti.

Gli occhiali “3 D” prima di essere adattati ai bovini, sono stati accuratamente prodotti e analizzati da parte dei veterinari e degli sviluppatori, in modo tale da ingannare bene gli animali sulla realtà che stanno vivendo.

Tuttavia, bisogna precisare che l’esperimento è solo all’inizio perché ancora non è stato determinato se siano effettivamente in grado di produrre più latte.

Le mucche “3 D” e la privazione del loro habitat

Mucche senza più il loro pascolo (Foto Pixabay)
Mucche senza più il loro pascolo (Foto Pixabay)

L’aspetto malsano della vicenda concerne la privazione, affidata alle mucche, dei pascoli all’aria aperta, del sole e del profumo dell’erba, costrette a stare chiuse in capannoni sporchi e sovraffollati.

Al riguardo viene da chiedersi: il benessere delle mucche è davvero la ragione principale dell’esperimento? O le ragioni sono altre?

Di fatto, le mucche senza il loro habitat naturale, invece che essere animali diventano dei veri e propri robot o macchine per la produzione casearia.

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B.F.

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