Davide Acito torna dalla missione salvataggio cani e gatti dal macello del Festival di Yulin
L’attivista Davide Acito è il primo italiano ad aver creato un rifugio per cani e gatti in Cina, con la sua associazione Action Project Animal, con lo scopo di salvare gli animali dalla crudele sorte del mercato della carne e dal festival della carne di cane di Yulin.
Davide Acito: chi è l’attivista italiano che si batte contro il festival di Yulin
Da diversi anni, Acito è in prima linea a Yulin dove ha contribuito a mettere in salvo numerosi animali, provvedendo a riscattarli dai commercianti e alle loro adozioni.
Al termine del festival che si svolge ogni anno, nell’arco di una settimana dal 21 giugno, Acito sta facendo rientro in Italia con tutti gli esemplari salvati in attesa di adozione o già adottati grazie al supporto della fondazione Elisabetta Franchi che si prende cura dei cani che vengono salvati dal macello cinese.
Acito ha inviato un video messaggio alle Iene, con il quale ha annunciato il suo arrivo in Italia, all’aeroporto di Milano Malpensa, spiegando che la tappa successiva al salvataggio sarà quella di smaltire le adozioni.
“Dobbiamo ancora dare in adozione sette cani della missione della scorsa estate. Arrivano tutti dal nostro rifugio Island Dog Village nel nord della Cina e vengono portati in un rifugio a San Giuliano Milanese”. Racconta Acito, ricordando che tra le razze di cani che cercano una famiglia c’è anche un Rottweiler, Deye, condannato in Cina, in quanto appartenente ad una razza vietata.
“Ci sono oltre 150 razze bandite in Cina. Sono illegali perché magari qualche cane di quella razza può aver morso altri cani o il padrone e quindi decidono di proibirle. Vengono a prenderti il cane a casa e te lo uccidono. Deye non viene dal macello perché quando il padrone l’ha abbandonata prima che finisse al mercato l’abbiamo salvata noi”.
In merito alla missione Yulin 2019, Acito rende noto che di aver salvato quest’anno oltre 60 cani: “Grazie anche allo staff medico della fondazione Franchi siamo riusciti a tenere in vita oltre il 90% dei cani. Più dell’anno scorso”.
Infatti, in passato sono stati registrati diversi scandali che hanno colpito importanti organizzazioni, di moria di cani morti dopo essere stati salvati dal festival di Yulin, perché privati di trattamenti e di cure.
Nel video inviato alle Iene, Acito tiene tra le braccia un gatto di nome Mimì: “E’ stato salvato in un macello con 700 gatti e adesso abbraccerà la sua famiglia a Milano Malpensa”.
Rispetto agli scorsi anni, sembra che da un punto di visto della diplomazia, la stessa Ambasciata Italiana a Pechino abbia preso posizione chiedendo nell’ambito di un incontro con alcuni funzionari della Repubblica Popolare cinese che il “festival di Yulin possa cessare”.
E’ quanto confermato dalla stessa Farnesina, interpellata dalle Iene, che ha ribadito “la sua ferma condanna di ogni forma di violenza e maltrattamento nei confronti degli animali da compagnia”.
Per approfondimenti–> Festival di Yulin: cosa sapere e cosa è possibile fare per contrastarlo
C.D.
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