Il Comune di Lucca aveva disposto lo smantellamento di ben 56 colonie feline nel corso del 2015 in base ad una interpretazione giudicata non corretta dal Ministero della Salute, Ufficio VI della Direzione Generale Sanità animale e farmaci veterinari, che la LAV aveva contestato. Il movimento animalista esce vittorioso da questa disputa che aveva visto la ASL del capoluogo toscano inquadrare le colonie feline coincidenti con paese o frazioni “non censibili”, e quindi non da ritenere tali. Non è così per la Legge, la quale non stabilisce nessun limite di collocazione o territorialità delle colonie per il suo riconoscimento, ed allo stesso modo non fa distinzione tra stanziamenti in luoghi pubblici o privati.
Inoltre dare da mangiare ad un gatto, a prescindere se ci si trovi in un luogo pubblico o privato, non vuol dire acquisirne in maniera automatica la proprietà. La LAV, chiariti questi aspetti, ha invitato la Regione Toscana ad adeguarsi alle linee guida stabilite dal Ministero della Salute, rivolgendo lo stesso appello anche alle altre Regioni in cui si siano manifestati dei casi simili. Per i gatti si tratta di una importante vittoria, con le colonie feline che aiutano a contrastare il fenomeno del randagismo ed i gravi atti di violenza come quelli riscontrati pochi giorni fa rispettivamente in provincia di Roma e di Udine, dove degli animali ci hanno rimesso la vita.
I film di Natale con i cani: storie divertenti con Fido protagonista, per un Natale…
Una delle piaghe più sconvolgenti che ci affliggono e non ci fanno riposare bene sono…
Le piante natalizie pericolose per gli animali domestici: come proteggere i tuoi amici a quattro…