Sull’intero territorio italiano è presente una sola ambulanza veterinaria riconducibile ad enti statali predisposti. Per la LAV tale situazione è inaccettabile.
La LAV comunica che in tutta Italia è in servizio una sola ambulanza per gli animali riconducibile al servizio pubblico. Un andamento negativo che di più proprio non si può. Tutto il territorio nazionale fa registrare una totale inefficienza da questo punto di vista. Nel caso in cui si registrino incidenti che coinvolgono animali, il rischio è quindi quello di essere esposti ad una grossa inefficienza. Ed anche a carenze di preparazione sul come doversi comportare. La sola ambulanza veterinaria pubblica attiva è quella della Ussl 2 Marca Trevigiana-Asolo, a Treviso.
La Lega Anti Vivisezione è giunta a questo risultato in seguito ad una apposita indagine frutto di ricerche sul campo ed interviste agli enti preposti, condotta nel 2017. Nello specifico il servizio pubblico diretto dispone di una sola ambulanza. E poi di altri 44 mezzi di altro tipo. Questo il più delle volte si traduce nella necessità di dover fare richiesta di aiuto a soggetti terzi, tra Croce Bianca, Croce Rossa, professionisti e volontari vari. Per un totale di altre 24 ambulanze e 83 mezzi comunque non riconducibili al servizio pubblico.
La presenza di mezzi di soccorso medici per animali è una cosa prevista da una normativa della Legge Italiana. E che è stata promulgata nel 2010. Questa la regola: “Il Codice della Strada prevede sia la presenza di mezzi di soccorso per animali sia l’obbligo di intervento per gli animali che rimangono vittima di incidenti stradali. Qualora si verifichi un sinistro, i conducenti dei mezzi coinvolti sono tenuti a prestare immediato soccorso all’animale. Chiunque ometta il soccorso necessario può essere punito con sanzioni amministrative ma, in caso di decesso, il mancato soccorso diventa reato di uccisione o maltrattamento di animali”.
Per la Lav quindi risulta ancora più grave tale inadempienza, visto che è la Legge a prescrivere di fatto la presenza di ambulanze per animali che rispondano agli organi statali preposti. Per questo motivo è stata inoltrata al ministro della Salute, Giulia Grillo, ed ai presidenti delle Regioni, una richiesta affinché si riesca a trovare una soluzione a questo problema senza che si faccia affidamento diretto alle forze dell’ordine. Molte volte infatti vengono chiamati anche polizia, carabinieri e simili, in mancanza di un soggetto preposto.
A.P.
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