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Lasciano un cane morto con un messaggio davanti l’ingresso di un locale

Il Messico è un paese dove vi è il più alto tasso di criminalità organizzata ma anche quello del randagismo. Una situazione complessa da gestire e molto spesso, i soprusi e le violenze commesse non vengono mai alla luce o non avranno mai giustizia.

Uno scenario di violenza quotidiana nell’ambito del quale la vita di un animale non conta nulla. E’ quanto emerge da un ennesimo caso agghiacciante di un cane ritrovato morto all’esterno di un locale a Tijuana. Le forze dell’ordine intervenute sul posto non hanno rilasciato dichiarazioni al riguardo del contenuto, annunciando di aver avviato delle indagini sul caso.

Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni trapelate, sembra che il messaggio fosse in realtà una lettera intimidatoria rivolta ad un musicista che il giorno stesso del ritrovamento del cane, doveva tenere un concerto. Pare che il cantante sia noto e abbia scritto molti testi di canzoni rivolte contro alcuni cartelli della droga a Tijuana.

Un chiaro segnale intimidatorio tipico delle organizzazioni malavitose. Anche nel Belpaese queste modalità vengono spesso perpetrate. Fin dall’Ottocento infatti, la mafia in Sicilia utilizzava dei segni e dei codici precisi che avevano un significato per la vittima. Tra i più comuni quelli di animali feriti o la testa di un animale davanti per una richiesta di pizzo. Mentre la testa di un animale o un uccello morto davanti all’abitazione della vittima era “una promessa di morte”.

Una pratica diffusa ancora oggi e non a caso, in base a i rapporti ufficiali sugli amministratori vittime di intimidazioni mafiose, emerse proprio quella dell’uccisione di animali domestici e anche non di proprietà personale come sistema di minaccia. Molti rifugi situati in regioni o province dove è molto presente la criminalità organizzata sono stati presi di mira dai malavitosi sia per una questione di affari per la gestione dei rifugi o canili. In altri casi, cani recuperati da situazioni drammatiche sono stati vittime nuovamente dei loro aguzzini all’interno delle strutture che dovevano tutelarli. Alcuni cani vengono rapiti per cancellare qualsiasi prova di un’accusa. Un sistema difficile da sradicare.

 

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