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Lascia il cane con la lattina in bocca: credeva che fosse divertente

Permette al suo cane di appropriarsi del contenitore di una bibita poiché crede che sia divertente: il fido resta con la lattina in bocca.

Cane con la lattina (Instagram finn_and_stefen – Amoreaquattrozampe.it)

Un cane di nome Finn è rimasto a lungo con una lattina in bocca. Inizialmente il suo genitore umano credeva che si trattasse di un divertimento per entrambi. Sia per il suo amato pelosetto, che per sé stesso. Soltanto pochi minuti più tardi ha scoperto la verità sulla questione. Nel frattempo anche gli amici virtuali del quattro zampe sarebbero rimasti sorpresi dalla rivelazione giunta agli occhi di tutti sul finale della clip.

Dà al cane una lattina e pensano sia divertente ma Finn continua a tenerla in bocca

Il video di Finn è apparso su Instagram con la seguente didascalia “credevo fosse divertente“. Se il giardino può celare dei pericoli per i nostri cani spesso sottovalutati dagli umano, il caso di Finn avrebbe invece dimostrato come un quattro zampe possa fiutarne alcuni che riguardano ciascun essere vivente che lo circonda.

Finn e la lattina (Instagram finn_and_stefen – Amoreaquattrozampe.it)

I primi indizi a fornire un’utile risposta sull’insolito comportamento di Finn sono ben visibili sulla homepage del profilo IG a lui interamente dedicato. Il cane dal manto arancione ama i peluche a forma di broccoli, socializzare con altri animali (come caprette e orsetti lavatori), contemplare spettacolari tramonti in spiaggia e accompagnare i membri della sua famiglia in lunghe passeggiate nella natura più selvaggia.

Hey Finn“, esclama l’uomo notando che il cane continui a tenere “gelosamente” con sé la lattina, “se a qualcuno non importa di riciclare, ciò fa di questo un riciclatore?” La sottile contraddizione nella domanda, in realtà, vuole suggerire agli utenti quella che è la reale intenzione di Finn. Ossia che, pur non essendone evidentemente conscio, non vorrebbe lasciare il contenitore in alluminio nella natura. A tale spiegazione, contenuta nella domanda a Finn, un utente vorrà dire la sua trasformando la precedente e dubbiosa affermazione nella didascalia in un dato di fatto del presente. “Credo sia divertente!“, ammette l’utente.

La sensibilità di Finn

Ad oggi tutti avrebbero bisogno della sensibilità di Finn. Il “bellissimo cane arancione“, come si legge nella bio su IG (@finn_and_stefen), trascorre le sue giornate in compagnia del suo genitore umano. Il giovane è un musicista che ama giocare a basket e sensibilizzare i suoi oltre 11mila follower, sul tema della salvaguardia ambientale. Ad aiutarlo c’è – sempre al suo fianco – il suo adorato Finn.

Il sensibile cane Finn (Instagram finn_and_stefen – Amoreaquattrozampe.it)

Molto lontano da quella che è definita dagli esperti come sindrome di ipersensibilità del cane, Finn mostra di avere a cuore uno stile di vita green a tutti gli effetti.

Finn – come si evince dalla conclusione della clip e dalla relativa spiegazione del suo umano di riferimento – non voleva lasciar cadere a terra la lattina perché desiderava riporla in un apposito contenitore per la differenziata. Finn ha dunque dimostrato di avere una coscienza ambientale molto sviluppata per essere un quattro zampe. Nulla esclude dunque che molto probabilmente Finn possa aver acquisito tale meravigliosa abilità grazie alle abitudini del suo papà umano.

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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