La donna, una 45enne modenese, lascia il suo cane ad un canile privato per un viaggio di lavoro nella capitale romana, ma il terzo giorno le arriva la drammatica telefonata: “deve tornare a prenderlo, sta male.” La donna in fretta e furia torna dal suo programma lavorativo per stare vicino a Joe, e per capire cosa fosse realmente accaduto. Li la scoperta che ha lasciato attonita la donna: “La titolare diceva di avere in mente per il mio cane un programma di “inserimento” ma non avevo capito che cosa intendesse fino a quando ho visto le conseguenze. Parlava di “formula asilo” per dire che i cani potevano stare insieme anziché ognuno in una gabbia.”
In pratica il suo cane era stato inserito in un recinto con un bull terrier, che al terzo giorno lo ha azzannato quasi a morte. Il povero Joe ha riportato due buchi in testa e un labbro strappato. Quando la donna è andata a riprenderlo è stato il momento più triste, visto che il suo Joe: “Non era più il mio Joe, l’amico allegro e giocherellone. Era un cane cupo, ferito e terrorizzato.”
La donna ha da subito dato mandato al suo avvocato di aprire una azione legale verso il canile, come dichiarato dall’avvocato: “Doveva custodire il cane ed era pagato per farlo e invece lo ha restituito in queste condizioni. Ci sono state gravi omissioni anche dopo il danno cagionato a Joe: per ore è stato lasciato gravemente al termine di un presunto combattimento con il bull terrier nel quale è rimasto azzannato. E ancora oggi Joe è malmesso.”
Deciderà il giudice come dirimere la questione, ma la cosa che più conta e che Joe, dopo la grande paura, non abbia riportato danni irreparabili.
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