A Capistrello, un comune situato in provincia de L’Aquila, si è verificato un grave episodio di violenza ai danni di uno sfortunato cane, che purtroppo ha finito col rimetterci la vita. L’animale è morto per i postumi di un avvelenamento, ed il fatto ha generato la rabbia e lo sdegno dei residenti della località abruzzese. Il proprietario del povero quattrozampe ha anche postato le foto del suo amato amico su Facebook commentando con una frase semplice quanto lapidaria: “Ecco di cosa sono capaci”. Il riferimento naturalmente è indirizzato ai soliti ignoti che hanno agito di nascosto e senza alcun motivo apparente.
In questi casi purtroppo l’unica cosa da fare è sporgere denuncia contro sconosciuti e sperare di poter reperire indizi o anche testimonianze che possano risultare utili a far scoprire i colpevoli di una simile barbarie. Purtroppo episodi come questo non sono per nulla isolati ed anzi, avvengono molto spesso con una frequenza ed una tempestività che definire allarmante è poco.
Non si tratta poi soltanto di avvelenare degli incolpevoli ed indifesi animali con la classica polpetta avvelenata o con altri subdoli metodi: purtroppo si passa di sovente anche a cosiddetti metodi spicci, come l’imbracciare un fucile o una carabina ed aprire il fuoco in maniera indiscriminata: è proprio quello che era successo nel 2011 in una zona in provincia di Lecco, dove il colpevole aveva sparato al gatto dei vicini dall’interno del proprio laboratorio di falegnameria, per poi giustificarsi con freddezza dinanzi ad una donna che aveva assistito incredula alla scena.
Una delle piaghe più sconvolgenti che ci affliggono e non ci fanno riposare bene sono…
Le piante natalizie pericolose per gli animali domestici: come proteggere i tuoi amici a quattro…
La vera storia del cane Balto, con il suo compagno Togo salvò una città intera.…