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L’appello per ritrovare la famiglia del gatto Dias, naufragato sull’isola di Lesbo

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Tra le tante storie che raccontano la tragedia dei rifugiati che scappano dalla guerra in Siria, ci sono quelle che raccontano il coraggio di alcune famiglie che non abbandonano i loro pelosi. Come la vicenda che commosse il mondo intero accaduta a Lampedusa, dove una giovane ragazza di nome Sema ha rischiato la vita per portare con sèè il gatto di nome Timo (clicca qui) o la storia di un giovane ragazzo di 17 anni che ha preferito lasciare tutti i suoi effetti personali per portare con sé il cane, percorrendo ben 500 chilometri a piedi, portando a mano, un trasportino dove custodiva il suo amato cucciolo 4zampe (clicca qui).

In questo panorama spunta la storia di un gatto bianco, al quale i volontari hanno dato il nome Dias. Questa dolce palla di peli era a bordo di un’imbarcazione naufragata al largo della costa dell’isola di Lesbo in Grecia. 

Nel caos delle persone, il gatto si sarebbe spaventato, scappando al controllo dei padroni, finendo in acqua. Un dramma nella tragedia di una famiglia scappata dalla guerra in Iraq. Purtroppo, per i profughi non c’è stato verso di ritrovare il loro amato felino domestico e dopo aver passato un periodo nel centro di accoglienza dell’isola, la famiglia proprietaria del gatto è stata spostata in un altro paese.

Nel frattempo, a distanza di qualche giorno dallo sbarco, nei pressi di un locale è riapparso il gatto bianco affamato e dimagrito che è stato rifocillato dai gestori del locale e da una volontaria americana residente a Ginevra, Ashley Anderson, giunta in Spagna per aiutare i profughi.

La Anderson ha cercato disperatamente di rintracciare la famiglia del gatto che nel frattempo aveva lasciato l’isola. Il gatto è stato soccorso, visitato, vaccinato da un veterinario e preso in custodia da un gruppo di volontari che stanno ora cercando la sua famiglia: “Stiamo solo tentando di ricongiungerlo alla sua famiglia”, ha commentato la Anderson.

Dias è poi ripartito con la Anderson a Berlino, in Germania, dove sono accolti numerosi rifugiati e la ricerca continua anche attraverso il lancio di una campagna di solidarietà lanciata sui social con una pagina facebook dedicata a Dias intitolata “Reunite Dias the cat” e sulla quale si possono trovare degli aggiornamenti sul gatto.

“Questa storia è molto più di una semplice storia di un gatto. Voglio che ci sia, nella sofferenza e nel dolore, un po’ di speranza”, ha commentato la volontaria.

A Dias auguriamo un bellissimo finale come quella di Sama e Timo che anche dopo un anno si sono ricongiunti!

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