Un destino atroce quella di due cuccioli di cane, che a Crispiano, nel tarantino, sono stati lanciati da un ponte da mani ignote. Uno di questi è morto dopo atroci sofferenze, come raccontano alcuni cittadini che si sono attivati per provare a salvarli, mentre l’altro è nelle mani di un veterinario che sta facendo di tutto pur di non fargli fare la stessa fine del suo ‘amico’.
Particolarmente cruente le immagini che in Rete mostrano quanto accaduto, ma la scelta di pubblicarle è dettata dalla necessità di mostrare di cosa possa essere capace un uomo. I carabinieri di Crispiano hanno avviato le indagini del caso e sembra che potrebbe esserci presto una soluzione del caso, visto che molte sono le telecamere di videosorveglianza nella zona.
Anche sui social, un’utente ha condiviso le immagini raccapriccianti, scrivendo: “Alcuni ragazzi, uomini, insomma esseri viventi …a Crispiano (TA) questa notte hanno deciso di divertirsi lanciando due cuccioli dal ponte denominato Caramia. Episodio che non può restare isolato… condividete tutti affinché il comune di Crispiano prenda seri provvedimenti installando telecamere o mettendo in funzione quelle esistenti per evitare di mandare alle ortiche un paese fino a qualche anno fa, fiore all’occhiello della provincia di Taranto. Minorenni o maggiorenni devono assumersi le proprie responsabilità del vile ed insano gesto”.
Qualche giorno fa, si è aperto a Pescara il processo che vede imputato di abbandono di animale (art. 727 del Codice Penale) e tentata uccisione di animale (articoli 56 e 544-bis del Codice Penale) un uomo che abbandonò il proprio pinscher, ribattezzato poi Billy. A trovare il cagnolino, nel dicembre 2014, in un cassonetto della spazzatura era stato uno studente universitario. Una quindicina di giorni fa, l’ennesimo atto brutale nei confronti di un povero cane, un bracco investito da un Suv, è avvenuto nella Marsica e il cane è stato poi portato dal veterinario ad Avezzano, dove però è poi deceduto.
A fine maggio, aveva suscitato orrore e sgomento quanto avvenuto, in provincia di Reggio Calabria, dove cinque cani da caccia sono stati imbavagliati, legati e uccisi a picconate. I poveri animali hanno subito la violenza e la furia omicida “di chi forse per rancore odio o vendetta si è scagliato contro di loro massacrandoli”, spiega in un comunicato in cui viene denunciata la vicenda l’associazione animalista “Animalisti Italiani onlus Reggio Calabria”. L’episodio è avvenuto in un box, sito in contrada San Filippo.
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