Lancia cucciolo di cane dal finestrino della sua auto in corsa. Un sessantenne viene preso in flagranza di reato da una pattuglia dei carabinieri che ha assistito alla scene drammatica
Proviamo a immaginare una persona che sia capace di far del male a un animale. Si sveglia una mattina con l’intenzione di abbandonare il proprio cucciolo, non sapendo cosa farne, esasperato dalla presenza del piccolo animale in casa. Dopo la colazione oppure dopo il pranzo, prende il cane, lo carica in macchina, profittando di un orario in cui le persone sono al lavoro o in una pausa, per liberarsene. Arriva a ridosso di una zona di campagna, lo getta in malo modo dal finestrino del mezzo in corsa come un sacco della spazzatura o un banale mozzicone di una sigaretta. Pensando di averla fatta franca, come nella maggior parte di questi casi, se ne torna a casa sua, come se nulla fosse, totalmente indifferente al gesto compiuto e al destino del cane.
E’ quanto accaduto nella Provincia di Taranto dove a Manduria, in una contrada di campagna, un uomo di 69 anni è stato preso in flagranza di reato mentre lancia un cucciolo di cane dal finestrino dell’auto.
Per una strana fatalità, in quel preciso momento si trovava a passare una pattuglia dei Carabinieri di Oria che ha sorpreso l’uomo alla guida della sua auto mentre si sbarazzava del piccolo esemplare di razza meticcia. Preso in flagranza di reato, dopo ulteriori accertamenti, l’ultrasessantenne è stato denunciato in stato di libertà per abbandono di animali.
Il cagnolino privo di microchip è stato recuperato e fortunatamente non ha riportato ferite ed è stato affidato per le cure al servizio veterinario dell’Asl di Brindisi per poi essere dato in adozione. Il veterinario che ha visitato il cane ha riferito che il cucciolo è in buone condizioni di salute e di aver subito provveduto a trovargli una famiglia per evitare di trasferirlo in un canile.
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L’abbandono di un animale è un reato, al quale si aggiunge l’aggravante di infliggere sofferenza inutile all’animale e forme di maltrattamenti e abusi di vario tipo.
La violenza sugli animali è un campanello d’allarme perpetrata da individui potenzialmente pericolosi per la stessa società. E’ stato provato che chi è capace di fare del male a un animale è violento anche nei riguardi delle persone. Non a caso, l’FBI nel 2016 ha elevato i crimini sugli animali alla categoria di crimini efferati per poter monitorare individui potenzialmente pericolosi.
In alcune stagioni aumentano gli abbandoni. Nel periodo estivo ci si libera di un ostacolo alla vacanza oppure di cucciolate indesiderate, senza assumere la responsabilità delle proprie azioni.
Sono diverse le modalità di abbandono e nel caso della provincia di Taranto, il gesto già di per sé è eloquente e lascia intuire la mentalità di chi agisce in questo modo. Immaginando un volto, si delinea la sagoma di una persona meschina, dall’espressione perfida e maligna. Un individuo che dietro la maschera della persona settantenne nasconde la propria anima bieca e spregevole dell’ignoranza. Una persona che molto probabilmente nella sua vita ha sempre agito in maniera egoista, pervaso da sentimenti negativi quali la rabbia, l’invidia o la gelosia alimentando ogni giorno quella maschera nelle sue azioni nei riguardi di ogni cosa o essere del suo quotidiano.
Pensiamo al cucciolo, catapultato in una zona isolata che sia in una giornata di sole cocente dove tutto attorno brulica d’insetti, il terreno è polveroso e l’asfalto è incandescente. Oppure in una giornata di pioggia nella quale l’umidità penetra fino alle ossa. Il suo disorientamento è totale e al dolore della caduta si aggiungono la paura e l’angoscia.
L’abbandono o abusi provocano dei traumi nell’animale per i quali spesso i cani devono essere accompagnati in un percorso di riabilitazione che richiede tempo e pazienza. Non sempre il cane riesce a superare il trauma e sviluppa disturbi comportamentali quali ansia e paure.
C.D.
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